4 febbraio, ore 20, Concerto dell’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala

Speciale serata per i 20 anni della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia.

Il 4 febbraio 2020 Lorenzo Viotti sale sul podio dell’Orchestra dell’Accademia scaligera, con Andrea Lucchesini al pianoforte, per un concerto straordinario che festeggia i 20 anni della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia, nata nel 2000 per aiutare i bambini in difficoltà in Italia e nel mondo e sostenere in particolare l’ospedale pediatrico Saint Damien della poverissima Haiti.

Il concerto segna il debutto della nuova Orchestra dell’Accademia, recentemente formatasi dopo un impegnativo iter di selezione, diviene un’occasione importante per dei giovani musicisti per mettersi alla prova e dimostrare il proprio talento accanto a un artista autorevole e stimato come Andrea Lucchesini, altresì riconosciuto per il suo impegno come didatta, e a un direttore del calibro di Lorenzo Viotti, che a soli 29 anni è stato appena nominato Direttore Principale della Netherlands Philharmonic Orchestra e della Dutch National Opera (DNO) ad Amsterdam.

Viotti, che ha debuttato alla Scala proprio con i complessi dell’Accademia, è già salito sul podio della Filarmonica della Scala e in queste settimane è al suo debutto operistico al Piermarini con Roméo et Juliette di Gounod.

Grazie a Intesa Sanpaolo e Rolex, l’intero ricavato sarà devoluto all’Ospedale pediatrico N.P.H. Saint Damien in Haiti, dove l’emergenza è quotidiana per fame, sete, malattie e dove il 12 gennaio è stato ricordato il terribile terremoto che sconvolse dieci anni fa l’isola, colpita successivamente dal colera, 4 uragani e da una grave instabilità politica.

Prenota subito i tuoi biglietti e fanne un regalo straordinario! Per info: eventi@nph-italia.org, tel. 02 54122917.

Grazie anche ai media partners della serata, Corriere della Sera e Clear Channel.

 

Programma musicale

Concerto n. 1 in re minore per pianoforte e orchestra di Johannes Brahms

Sinfonia n. 5 in re minore di Dmítrij Šostakóvič

 

Natale solidale 2019! Catalogo di doni solidali e biglietti augurali per aziende e privati in aiuto ai bambini in difficoltà in Italia, in Haiti e nelle Case NPH in America Latina

 

TANTE PROPOSTE PER IL TUO NATALE SOLIDALE!

Scegliendo i doni solidali e biglietti augurali della Fondazione Francesca Rava, aiuterai tanti bambini nelle Case NPH in America Latina e in Italia.

Visita il nuovo sito e fai il tuo ordine direttamente online, clicca qui

Il team Natale è sempre a disposizione, per informazioni scrivi a natale@nph-italia.org, tel 02.54122917.

DONA IL TUO 5X1000 ALLA FONDAZIONE FRANCESCA RAVA – N.P.H. ITALIA PER SALVARE E DARE UN FUTURO A TANTI BAMBINI IN ITALIA, HAITI E NEL MONDO

Inserisci nella tua dichiarazione dei redditi il Codice Fiscale 97264070158.

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La Fondazione Francesca Rava aiuta l’infanzia in condizioni di disagio in Italia e nel mondo, tramite adozioni a distanza, progetti, attività di sensibilizzazione sui diritti dei bambini, volontariato.

In Haiti ha realizzato e sostiene l’ospedale Saint Damien, unico pediatrico dell’isola, che assiste 80.0000 bambini l’anno, centro di riferimento per tutta l’isola, anche per la formazione professionale.

 

In Italia aiuta i bambini che vivono in povertà sanitaria con la raccolta “In farmacia per i bambini”; sostiene su tutto il territorio nazionale case famiglia e comunità mamma-bambino con progetti sanitari ed educativi; lotta contro l’abbandono neonatale con il progetto ”ninna ho”; ha ricostruito 8 scuole per i bambini colpiti dal terremoto in Centro Italia nel 2016.

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Cos’è il 5×1000

È una quota dell’imposta IRPEF, che su indicazione del contribuente in sede di dichiarazione dei redditi, lo Stato destina a enti che svolgono attività socialmente rilevanti. Se non viene data questa indicazione, la quota rimane allo Stato. È una donazione che non costa nulla! Per donarlo alla Fondazione Francesca Rava–N.P.H. Italia basta una firma sulla dichiarazione dei redditi nel riquadro “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale”, indicando il codice fiscale 97264070158. Con il 5×1000, insieme a te aiuteremo tanti bambini in difficoltà in Italia, Haiti e nel mondo con tanti progetti concreti, che ci impegniamo a realizzare in tempi brevi.

Anche chi non ha l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi può donare il 5 per mille. Basta consegnare ad una banca o a un ufficio postale (il servizio di ricezione è gratuito) la scheda integrativa per il 5×1000 contenuta nel CU, in busta chiusa su cui sia apposta la scritta “scelta per la destinazione del 5×1000 dell’IRPEF”, con indicazione di nome, cognome e codice fiscale del contribuente.

Pasqua 2019 per aziende e privati in aiuto ai bambini delle Scuole di Strada in Haiti.

COLOMBE, UOVA DI CIOCCOLATO E TANTI ALTRI GOLOSI PRODOTTI PER FESTEGGIARE LA PASQUA E AIUTARE I BAMBINI DELLE SCUOLE DI STRADA ST. LUC IN HAITI.

 

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E’ possibile ordinare i prodotti chiamando il numero 02 54122917 o scrivendo a pasqua@nph-italia.org oppure venendoci a trovare in Fondazione in Viale Premuda 38/A a Milano.

Personalizzazione e servizi per le aziende
Tutti i doni sono accompagnati da un cartiglio raffigurante l’albero della vita, disegno originale haitiano, che spiega la scelta solidale. I doni possono essere personalizzati con il logo dell’azienda sul cartiglio o su un attestato augurale, con un contributo aggiuntivo di Euro 0,50 cad.

Organizza un mercatino di Pasqua nella tua azienda,
scrivi a pasqua@nph-italia.org, tel. 02/54122917.

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Le 36 Scuole di Strada St. Luc in Haiti
Le Scuole di Strada St. Luc sono state organizzate per i bambini che appartengono a famiglie troppo povere per frequentare la scuola, per poter mangiare, per essere curati se malati. Padre Rick, guida di N.P.H. Haiti e Presidente Fondazione St. Luc, le descrive con la parola creola “encadrement”: abbraccio di amore, accoglienza, protezione, guida per la costruzione di un futuro che questi bambini altrimenti non avrebbero.

Ogni giorno, le 36 Scuole di Strada St. Luc, che includono una Scuola Secondaria e una Scuola Professionale, accolgono 16.000 bambini tra i 2 e i 16 anni. Per questi bambini andare a scuola significa prima di tutto sopravvivere: poter contare su un pasto caldo, ricevere periodicamente pasta e pane per la propria famiglia, essere vaccinati e curati, rimanere al riparo dai rischi della vita di strada, quali malavita e prostituzione.

Le Scuole di Strada St. Luc vogliono garantire ai bambini un futuro lontano dalla povertà, dando loro un’istruzione di base che consenta di accedere a scuole riconosciute e di imparare un mestiere per diventare cittadini indipendenti. Le Scuole di Strada restituiscono ai bambini e ai ragazzi dignità e umanità, trasmettendo valori ed esperienze positive, la fiducia in se stessi e nel mondo che li circonda.

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Dona il tuo 5×1000 per salvare migliaia di bambini all’Ospedale Pediatrico Saint Damien in Haiti.

In Haiti ogni ora 2 bambini sotto i 5 anni muoiono per malnutrizione malattie curabili.

Il tuo 5×1000 alla Fondazione Francesca Rava — NPH Italia Onlus per l’Ospedale pediatrico N.P.H. St. Damien salverà tante piccole vite.

C. F. 97264070158

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L’Ospedale S. Damien in Haiti è l’unico pediatrico ed assiste 80.000 bambini l’anno. Ogni giorno vengono salvate preziose vite e, come è nella filosofia della Fondazione Francesca Rava, lo staff haitiano viene formato per raggiungere una professionalità da primo mondo grazie a volontari italiani.

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Foto Dante Valenza

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Ricordati di inserire nella tua dichiarazione dei redditi (nel riquadro per il sostegno agli enti di volontariato) il nostro C. F. 97264070158, un gesto che non ti costa nulla ma per noi importantissimo.

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Natale solidale 2017! Catalogo di doni solidali e biglietti augurali per aziende e privati in aiuto ai bambini di Haiti e del Centro Italia.

Scopri i nostri doni solidali e biglietti augurali natalizi personalizzabili per i clienti, collaboratori, partner della tua azienda o studio professionale.

Tante soluzioni buonissime e di qualità che sostengono i nostri progetti, in particolare l’ospedale pediatrico Saint Damien in Haiti e la ricostruzione di altre due nuove scuole per i bambini terremotati  in Centro Italia. Proponiamo panettoni e pandori artigianali, vini, cioccolato, confezioni gastronomiche, biglietti augurali ed e-cards personalizzabili con loghi e messaggi augurali, cartoline dono, adozioni a distanza, doni speciali da Haiti e tanto altro ancora.

Sfoglia qui il CATALOGO DONI e BIGLIETTI di Natale 2017

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Il team Natale è sempre a disposizione, per informazioni, ordini, scrivi a natale@nph-italia.org, tel 02.54122917. Puoi aiutarci anche pianificando per tempo una festa natalizia o un mercatino natalizio nella tua Azienda.

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L’uragano Irma passa oltre Haiti e Repubblica Dominicana. Gli staff locali stanno portando aiuto alle comunità a nord del Paese colpite dal suo passaggio.

Irma, il potentissimo uragano che si è abbattuto con tutta la sua forza di categoria 5 su 5 sulle isole dei Caraibi, lasciando vittime e ingenti danni, ha colpito anche le zone settentrionali di Haiti e Repubblica Dominicana, danneggiando case e coltivazioni, provocando inondazioni e smottamenti ma risparmiando il resto del Paese. Le strutture NPH non hanno subito danni e i bambini stanno ben. Tutti i preparativi dei gironi precedenti al passaggio sono ora stati messi al servizio delle comunità più colpite che hanno perso ciò che avevano perché sommersi dall’acqua.

 

AIUTACI!

Clicca qui

con 5 euro per donare un kit di reidratazione,

con 25 euro doni 1 sacco da 25 kg di riso,

con 30 euro doni 25 kg di fagioli,

con 150 euro doni 60 kg di cloro per depurare l’acqua.

Causale “Uragano Irma”

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Padre Rick e il suo team, in preparazione all’arrivo di Irma, avevano preparato acqua potabile, capsule per purificare l’acqua, cibo e vestiti asciutti, lenzuola e asciugamani da distribuire alle famiglie della comunità circostante e nelle baraccopoli. I convogli organizzati sono 3, in particolare carichi di 110,000 pastiglie per la potabilizzazione dell’acqua, abiti e lenzuola, 270.000‎ porzioni d’acqua, 45 quintali di pasta e 250 quintali di riso.

Il primo viaggio è stato effettuato ad Anse de Foleur per 604 persone le cui case sono state sommerse dalle correnti e che sono accolte in rifugi temporanei; sono state portate 17 tonnellate di cibo (riso e olio per cucinare), 17 tonnellate di acqua, 6 tonnellate di vestiti, lenzuola e asciugamani, 60,000 capsule per purificare l’acqua, 6 sacchi con sapone per lavare a mano.

I soccorsi verranno poi indirizzati nella zona di Fort Liberte, Ouanaminthe e Port de Paix.

L’estate haitiana di 6 volontari sanitari italiani sull’isola per aiutare i bambini assistiti all’Ospedale St. Damien.

In questi giorni sono in Haiti per aiutare i bambini ricoverati all’Ospedale St. Damien e seguire programmi di formazione, scambio e affiancamento 6 giovanissimi volontari sanitari provenienti da tutta Italia.

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Michela, medico, specializzanda in chirurgia pediatrica all’Ospedale Gaslini di Genova, è in Haiti dai primi giorni di agosto e rimarrà sull’isola fino a fine settembre per seguire un programma di formazione e scambio tra l’ospedale pediatrico St. Damien e l’ospedale genovese. A fine settembre sarà invece il turno di  Sandra, specializzanda haitiana in chirurgia, che potrà venire in Italia, a Genova, per uno stage di formazione di 6 mesi presso il Gaslini.

In Haiti ci sono anche Sibilla, igienista dentale e Marco, dentista entrambi di Milano. La loro è stata una scelta importante, hanno deciso di dedicare le loro vacanze ad un’esperienza di volontariato mettendosi al servizio presso la clinica dentale dell’ospedale St. Damien, che ogni giorno assiste gratuitamente bambini e adulti con gravi problemi che non sarebbero altrimenti curati.

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Con loro anche Matilde, studentessa di medicina all’Università di Sassari, che sta svolgendo uno stage osservazionale per poter comprendere fin da subito il valore della professione da lei sceltaIMG-20170830-WA0014

Completano il team di volontari tutti italiani le due ostetriche Laura, in Haiti da oltre sei mesi per affiancare lo staff del reparto maternità del St Damien e Silvia, di Pordenone, già stata numerose volte sull’isola per prima imparare e poi formare l’equipe dell’ospedale pediatrico.

Il tuo 5×1000 alla Fondazione Francesca Rava per salvare insieme migliaia di piccoli pazienti ricoverati all’Ospedale Saint Damien in Haiti. C.F. 97264070158

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In Haiti ogni ora 2 bambini sotto i 5 anni muoiono per malnutrizione e malattie curabili. Dopo il terribile terremoto del 2010, l’isola è stata colpita anche da 3 uragani e dal colera.
All’Ospedale NPH S. Damien, unico pediatrico che assiste 80.000 bambini l’anno, ogni giorno vengono salvate preziose vite e, come è nella filosofia della Fondazione Francesca Rava, lo staff haitiano viene formato per raggiungere una professionalità da primo mondo grazie a volontari italiani.

GUARDA L’APPELLO DI PADRE RICK

DONA IL TUO 5X1000 PER L’OSPEDALE ST DAMIEN, C.F. 97264070158

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PERCHÉ CHIEDIAMO IL 5 PER 1000
Per salvare migliaia di bambini da malnutrizione e malattie curabili all’Ospedale NPH S. Damien unico pediatrico dell’isola quarto mondo Haiti, colpita dopo il terribile terremoto del 2010 anche dal colera e 3 uragani.
Abbiamo bisogno di sostenere lo straordinario lavoro dei medici e degli infermieri haitiani che secondo la filosofia della Fondazione Francesca Rava di empowerment delle popolazioni locali, viene formato perchè raggiunga una professionalità da primo mondo.

COSA STIAMO FACENDO
Il S. Damien è una struttura d’eccellenza costruita su progetto italiano e realizzata con donazioni dall’Italia, assiste 80.000 bambini l’anno. È dotato di 224 posti letto, pronto soccorso, 4 sale operatorie, Maternità e Neonatologia, ambulatorio chirurgico, day hospital, reparto malnutrizione, l’unico programma oncologico pediatrico e l’unico centro di reidratazione per i bambini affetti da colera del paese, radiologia digitale, clinica dentale, farmacia con laboratorio galenico, un padiglione per le vaccinazioni e il trattamento dell’HIV.

Siamo impegnati ora in due progetti molto importanti.
La chirurgia pediatrica, poiché in Haiti esistono solo 3 chirurghi pediatrici per 11 milioni di abitanti. In collaborazione con la Società Italiana di Chirurgia Pediatrica, stiamo inviando volontari per la formazione di chirurghi pediatrici haitiani e per far fronte alla lunga lista d’attesa di bambini in attesa di operazioni salvavita.
Il reparto oncologico del S. Damien, perché per un bambino haitiano una diagnosi di cancro è spesso una sentenza di morte. E’ l’unico centro dove i bambini possono ricevere diagnosi, cure adeguate e terapia del dolore, e va urgentemente ampliato.

QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI
La Fondazione Francesca Rava aiuta l’infanzia in condizioni di disagio in Italia e nel mondo. Rappresenta in Italia e supporta NPH (Nuestros Pequenos Hermanos) presente dal 1954 con case orfanotrofio e ospedali in 9 paesi dell’America Latina, anche attraverso l’adozione a distanza. Siamo particolarmente impegnati in Haiti dove NPH opera da 30 anni sotto la guida del medico in prima linea Padre Rick Frechette, con orfanotrofi, ospedali, scuole e progetti di autosostenibilità (allevamenti di polli, pesci, coltivazioni, panetterie, il centro di formazione Francisville-città dei mestieri).
La Fondazione aiuta nelle emergenze anche in Italia: offre primo soccorso sanitario a bambini migranti e donne sulle Navi della Marina Italiana nel Mediterraneo, lotta contro l’abbandono neonatale con il progetto ”ninna ho”, aiuta i bambini in povertà sanitaria con “In farmacia per i bambini”, sta ricostruendo scuole per i bambini del Centro Italia colpiti dal terremoto.
Educa al valore del volontariato, anche con campus di lavoro internazionali nelle Case NPH in America Latina.

COME FARE
Basta una firma che non costa nulla sulla dichiarazione dei redditi, nel riquadro “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale”, indicando il codice fiscale 97264070158, per salvare insieme migliaia di piccoli pazienti ricoverati all’Ospedale N.P.H. Saint Damien, unico pediatrico in Haiti. Avvisa subito il tuo commercialista, CAF, o chi ti aiuta nella dichiarazione dei redditi. Il 5 per mille non è alternativo né sostitutivo dell’8 per mille e del 2 per mille; se la preferenza non viene espressa, questa quota rimane allo Stato

Pasqua per aziende e privati in aiuto ai bambini colpiti dalle emergenze uragano in Haiti e terremoto in Centro Italia.

UOVA DI CIOCCOLATO, COLOMBE, PELUCHE PER BAMBINI, PRODOTTI TIPICI DEL CENTRO ITALIA IN AIUTO AI BAMBINI COLPITI DA DUE GRANDI EMERGENZE: IN HAITI DALL’URAGANO MATTHEW E IN CENTRO ITALIA DAL TERREMOTO.

SFOGLIA QUI IL CATALOGO. I prodotti sono disponibili da noi in Fondazione, siamo in V. Le Premuda 38/A a Milano (Mercatino di Pasqua aperto dal 27 marzo, da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 18), sono prenotabili chiamando lo 02.54122917 oppure una selezione è prenotabile online.

Colombe di grande qualità firmate Giovanni Cova & C. da 1 kg, per soddisfare tutti i gusti:

>Colomba classica, con scorzette d’arancia all’interno e glassa con mandorle e granella di zucchero all’esterno.

>Colomba ricoperta di cioccolato e golosa farcitura al cioccolato fondente.

>Colomba con farina integrale e more per un gusto fresco e nuovo.

Donazione minima € 17,00.

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UN UOVO PER HAITI

Uovo al cioccolato al latte o fondente 350 gr

Donazione minima € 10,00

PASQUA PER I BAMBINI

Baby peluche con cioccolatini fattoria e ovetti ai cereali misti, 100 gr.

Donazione minima € 8,00.

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PASQUA PER TUTTI

Vasetti Primavera in latta dai colori pastello con ovetti di cioccolato ripieni misti 200 gr. Donazione minima € 9,00.
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6 Uova confettate al cioccolato fondente in classico portauova
. Donazione minima € 12,00

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Ciondolo e bracciale Albero della Vita di Bronzallure MILANO

Gioiello ispirato a un soggetto ricorrente dell’arte haitiana, l’Albero della vita, a sostegno della clinica medica di Wharf Jeremy in Haiti.

Ciondolo, a forma di cuore o cerchio, in lega Golden Rosé, con collana a catena. Donazione minima € 139.

Bracciale con charm a forma di cuore. Donazione minima € 109.

Personalizzazione e servizi per le aziende

Tutti i doni sono accompagnati da un cartiglio raffigurante l’albero della vita, disegno originale haitiano, che spiega la scelta solidale. I doni possono essere personalizzati con il logo dell’azienda sul cartiglio o su un attestato augurale. Chiamateci per organizzare un mercatino solidale presso la vostra sede, tel 02.54122917.

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Martina, specializzanda di Varese al St. Damien.

Martina è un medico di Varese specializzanda in pediatria che per tre mesi affiancherà in Haiti lo staff medico dell’Ospedale St. Damien in Haiti.
“I primi giorni sono stata a Kenscoff, la Casa orfanotrofio che c’è in montagna, per la messa del mattino e ho fatto un giro della città. Sono anche andata a trovare Alfonso, un bambino che era stato ricoverato al St Damien per essere operato per appendicite e che adesso sta bene.
Kenscoff è un posto meraviglioso: la messa cantata dai bambini è stata molto emozionante. Ho poi concluso la giornata alla Baby House St Anne, giocando con i bambini più piccoli e imparando un po’ di creolo. 
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I primi giorni ho lavorato poi nel reparto di Pronto soccorso, che mi è sembrato molto diverso dal reparto di area critica. Il lavoro è meno organizzato, probabilmente per la grande affluenza di pazienti, e si fa molta fatica a gestire i casi che si presentano. Ciononostante, è stata un’esperienza positiva. 
Ora sto affiancando gli specializzandi Haitiani, lavoro dalle 7 alle 17 in Area Critica.
Purtroppo il primo giorno abbiamo avuto tre perdite, tre bambini di meno di un anno, in seguito a infezioni disseminate. E’ stata dura accettare la morte di quei bambini.
Ho poi lavorato insieme a Laura, volontaria italiana, che è stata con me perché la mamma di una bimba di 23 giorni aveva finito il latte (la bimba non veniva attaccata al seno da una settimana per un’operazione all’intestino). Laura le ha insegnato come stimolare la lattazione e siamo riuscite a recuperare il latte. E’ stato molto gratificante poter lavorare insieme per il benessere di una bimba. 
Vi racconto anche qualche storia, la bambina con il vestitino azzurro nella foto sotto ha avuto problemi di malnutrizione su cui ha sviluppato una gastroenterite acuta e disidratazione. La mamma era ricoverata in ospedale in gravi condizioni e si occupava di lei il suo papà, che però ha fatto un incidente in moto ed è stato ricoverato. Nel reparto delle Urgenze nessuno riusciva ad occuparsi appieno di lei così io insieme ad altre volontarie abbiamo fatto i turni ogni 3 ore per allattarla. La bimba è stata dimessa settimana scorsa quando il suo papà, con un braccio rotto, è potuto venire a prenderla. 
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La bambina con il vestito colorato di quest’altra foto, invece, ha la tubercolosi miliare e la fibrosi polmonare, in attesa di trapianto. E’ stata abbandonata in ospedale e adottata.
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Il bambino che sorride è un maschietto di 6 mesi, ricoverato per polmonite e malnutrizione, guarito benissimo dall’infezione polmonare e attualmente ricoverato nella sala Pallone per rimettere il peso che ha perso durante la malattia. Quando è arrivato pesava 2.1 kg, adesso supera i 4 kg. “
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La storia del piccolo Olson, curato al Cancer Center dell’Ospedale St. Damien


Olson, 6 anni, è arrivato alle porte dell’Ospedale St. Damien nel 2015. Soffriva di rabdomiosarcoma addominale, una forma aggressiva di tumore maligno.

Quando è arrivato per la prima volta era un bambino triste e scoraggiato a causa della sua malattia. Prima di arrivare al St Damien aveva visitato diversi ospedali ma non erano stati in grado di trovare una cura.

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Olson quando è arrivato al St Damien nel 2015.

Olson, da allora, ha subito tre interventi chirurgici, cicli di chemioterapia e radioterapia. Per la radioterapia è dovuto andare nella vicina Repubblica Dominicana poiché questo tipo di trattamento non è purtroppo ancora disponibile in Haiti. Olson e suo padre hanno passato lì 60 giorni e in poco più di un mese e mezzo ha ricevuto 28 cicli di radioterapia e 33 di chemioterapia. Secondo suo padre la radioterapia non ha funzionato bene e a metà dicembre pensava che il figlio non sarebbe tornato in Haiti a causa delle pessime condizioni in cui versava. Fortunatamente le sue condizioni si sono poi stabilizzate e sono tornati ad Haiti.

Olson è stato nuovamente in cura per un breve periodo al St. Damien, è stato poi dimesso ed è tornato nella sua città natale, Jacmel.

Le sue condizioni ora sono stabili, la sua salute è migliorata e con suo padre ogni tre mesi torna al St. Damien per effettuare check ups di controllo.

Olson mangia ed è felice. Frequenta la prima elementare e, secondo suo padre, è un bambino molto intelligente a cui piace studiare e giocare.

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Olson oggi. Sta meglio ed è un bambino felice.

La Dott.ssa Gassant, primario di oncologia del St. Damien, continua a seguirlo con il suo team e a tenere monitorate le sue condizioni.

Suo padre, Mr. Maudelaire, è molto grato ai medici, infermieri e allo staff del St. Damien  che si sono presi cura in maniera eccellente di suo figlio: “Senza di voi e senza tutto lo staff del St. Damien avrei perso il mio prezioso bambino”.

Il Cancer Center del Saint Damien è l’unico centro in Haiti dove i bambini possono ricevere diagnosi, cure adeguate e terapia del dolore. Il numero di piccoli pazienti, anche adolescenti con stadi avanzati della malattia, è in continuo aumento e occorre aprire urgentemente una nuova stanza.

Aiuta Olson e tanti altri bambini che come lui hanno bisogno di cure all’Ospedale peditarico St. Damien, dona il tuo 5×1000 alla Fondazione Francesca Rava, C.F. 97264070158.

Maria Grazia, chirurgo pediatrico volontario, a un anno dall’avvio del progetto di chirurgia pediatrica è tornata al St. Damien

Maria Grazia, chirurgo pediatrico di Pescara e prima volontaria italiana che nel Marzo 2016 ha avviato il progetto di formazione di chirurghi haitiani all’Ospedale St. Damien in Haiti, è tornata sull’isola per la terza volta, per valutare il progredire del progetto.

Ecco la sua testimonianza:

Sono di nuovo a Port au Prince. E ne sono contenta perché ho ritrovato i miei amici, il Dr Louisma, responsabile della Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale Saint Damien, e i due chirurghi in formazione, Sandra e Steve, che mi hanno accolto affettuosamente.

Ormai mi sento di casa al Saint Damien. Al mio primo giorno di questa nuova missione abbiamo già provveduto ad una bruttissima urgenza chirurgica, una peritonite di vecchia data perché purtroppo in Haiti i pazienti arrivano sempre tardi…un po’ perché i bambini sopportano il dolore, un po’ perché spesso vengono consultati “altri medici” prima di venire in ospedale.  Haiti è sempre l’isola dei riti vudù.

Il programma di chirurgia pediatrica va avanti bene: i due giovani colleghi stanno acquisendo la mentalità giusta per studiare e seguire i bambini chirurgici e hanno preso confidenza con le patologie specifiche soprattutto malformative dell’età infantile. L’alternarsi dei chirurghi pediatrici italiani e stranieri che partecipano al programma ha fornito loro la possibilità di conoscere differenti tecniche chirurgiche e diversi approcci terapeutici, trasformando quello che poteva essere un limite, in un punto di forza.

Sono subito ricominciate le lezioni frontali, adesso molto più interattive di prima, e al tavolo operatorio i due Fellows in formazione si mostrano molto più sicuri e disinvolti sotto la guida del Dr Louisma e la mia. Si respira una buona aria di collaborazione nell’equipe. Sicuramente molto ancora c’è da fare, soprattutto riguardo la logistica dell’unità operativa e l’organizzazione complessiva del lavoro ma  le premesse ci sono tutte e soprattutto non manca la volontà di migliorare.

L’affluenza di bambini in ospedale è incredibile, anche perché l’ospedale pubblico è eternamente in sciopero. I casi chirurgici vengono comunque sempre indirizzati al Saint Damien, che gode di ottima reputazione ma purtroppo i letti a disposizione non sono mai abbastanza.

Negli scorsi mesi sono state affrontate patologie impegnative neonatali e malformazioni congenite complesse di cui i colleghi parlano con orgoglio visti i buoni risultati. Ora è tempo di fare la loro valutazione dopo il primo anno di programma ma sono sicura che se la caveranno benissimo, cosi come hanno affrontato benissimo le quattro peritoniti acute, di diversa natura, di questa prima settimana insieme. 

A Villa Francesca la compagnia è simpatica: ci sono in particolare due giovani ostetriche italiane, Silvia e Laura, e due pediatre americane, Liz e Sypria, con cui si collabora bene lavorando insieme al Saint Damien.”

 

Maria Grazia

 

“Amo e odio la sala parto ad Haiti”

Silvia, 26 anni, ostetrica volontaria di Pordenone, è tornata in Haiti per dare seguito al suo progetto di formazione e affiancamento del personale sanitario dell’Ospedale pediatrico St Damien.

“Odio la sala parto ad Haiti perché è caos ovunque.

Amo la sala parto ad Haiti perché è pace tra la gente.

Odio la sala parto ad Haiti perché è urla, dolore, sofferenza.

Amo la sala parto ad Haiti perché è coraggio, fede, lotta.

Odio la sala parto ad Haiti perché le donne soffrono in silenzio quando il loro bimbo muore.

Amo la sala parto ad Haiti perché le donne pregano e ringraziano di essere vive e di abbracciare la loro preziosa creatura.

Odio la sala parto ad Haiti perché quando una donna esce, col bimbo in grembo, non so se andrà in una casa o in uno slum di lamiere arrugginite.

Amo la sala parto ad Haiti perché quando una donna esce, col bimbo in grembo, la posso guardare con la gioia di sapere che quella donna ha ricevuto una buona assistenza e che ora sta bene.

Odio la sala parto ad Haiti perché non c’è abbastanza spazio e  privacy, si partorisce in più donne in una stanza e non c’è alternativa.

Amo la sala parto ad Haiti perché le donne partoriscono insieme e insieme si incoraggiano e si aiutano, senza pudore, così, chiamandosi “sorella”.

Odio la sala parto ad Haiti perché è caos, è tutto, è vita e morte, è rischio, a volte è paura.

Amo la sala parto ad Haiti perché è senso di comunità, è donne, è mamma e figlia, è sofferenza, è coraggio, è lotta per la vita, sempre insieme.”

Silvia

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Buon Natale dal team della Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia Onlus

Cari Amici dei bambini N.P.H.,

da Mariavittoria e da tutto il team della Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia Onlus i nostri migliori auguri di Buone Feste, anche a nome di tutti i bambini che con tanti progetti abbiamo aiutato quest’anno in Italia, in Haiti e in America Latina. Guardate qui i loro messaggi di auguri.
Grazie di cuore e continuate a rimanerci vicini anche il prossimo l’anno!

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Haiti colpita dall’uragano Matthew, il piano di Padre Rick per sfamare e curare le persone, ridare orti e raccolti, capre e pollame, barche e reti per pescare, ricostruire case e tetti, far ritornare le famiglie nelle loro case e i bambini a scuola

AIUTACI, dona ora! Causale Emergenza uragano

con 5 euro doni un kit di reidratazione per il colera‎ per un bambino

con 6 euro doni 4 kg di pasta prodotta a Francisville città dei mestieri

con 30 euro doni 25 kg di riso o 25 kg di fagioli

con 150 euro doni 60 kg di cloro (per depurare l’acqua)

• IBAN IT 39 G 03062 34210 000000760000, c/c postale n.17775230

• intestati alla Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus

con carta di credito telefonando allo 02.5412 2917 o CLICCANDO QUI.

LEGGI L’ARTICOLO USCITO SU CORRIERE DELLA SERA “HAITI RINASCERE DOPO L’URAGANO” (20/11/2016)

N.P.H., l’organizzazione umanitaria internazionale rappresentata in Italia dalla Fondazione Francesca Rava, sta soccorrendo i bambini e le famiglie delle province del sudovest di Haiti più colpite dove si stima ci siano stati 1.000 morti, 70.000 persone senza casa, dove sono stati distrutti alberi da frutto, piccoli orti familiari e raccolti, sola fonte di sostentamento della popolazione di queste province.

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Padre Rick Frechette, medico in prima linea, da 30 anni Direttore di NPH in Haiti, e i suoi team stanno portando migliaia di litri di acqua, decine di tonnellate di riso, fagioli, pasta, team medici in elicottero e in carovane che si fanno strada nel fango a l’Asile, Les Cayes, Dame Marie, La Serengue (Abricot) e Jeremie, Fond de Blancs, Fond Wa, dove la Fondazione Saint Luc (che riunisce i ragazzi cresciuti nella Casa orfanotrofio NPH, rimasti a lavorare al fianco di Padre Rick) opera con scuole e cliniche mediche.

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Padre Rick, inoltre, sta organizzando team per ripiantare banani, alberi di mango, palme da cocco nei cortili delle case e sta pianificando colture che diano raccolti in tre mesi, come il mais, sta inviando alluminio e cemento, per la ricostruzione di tetti, cosi che le famiglie sfollate che vivono nelle scuole possano tornare nelle loro case e i bambini tra i banchi.

Obiettivo: sfamare 50.000 persone ed evitare che abbandonino ciò che resta della loro casa e del luogo in cui hanno vissuto sinora.

Al Saint Damien è operativo l’unico centro di reidratazione pediatrico, ove giungono in condizioni gravi anche piccoli pazienti colpiti dal colera dalle zone del sudovest, come la piccola Laci*, due anni, di Aux-Cayes a Camperin, giunta con la sua giovane mamma al St Damien per essere ricoverata d’urgenza. Laci aveva diarrea e vomito e, a causa della disidratazione era stata inizialmente trasportata via elisoccorso a Port-au-Prince, trasferita poi d’urgenza al St Damien, in quanto struttura specializzata nella cura dei pazienti colpiti dal colera.

Grazie alle donazioni dall’Italia, dall’Ospedale pediatrico NPH Saint Damien, già centro dei soccorsi internazionali in occasione del terremoto del 2010 e che assiste 80.000 bambini l’anno, ogni settimana parte un team di due dottori, 3 infermieri, due assistenti sociali, che distribuisce ad una media di 700 persone cloro per la depurazione dell’acqua, medicine, tende per contrastare il colera, burro d’arachidi per prevenire la malnutrizione infantile, e visitano 300 adulti e bambini, cui vengono curate ferite infette, assicurati antibiotici e antitetanica.

Un team medico dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma si è già recato ad Haiti per aiutare. Tutti i bambini accolti nelle Case orfanotrofio NPH stanno bene anche se i venti forti hanno provocato ingenti danni alle strutture: alberi sradicati e caduti a Kenscoff sugli edifici, cisterne dell’acqua divelte e rovesciate, scoperchiato un pezzo di tetto della Baby House Sant’Anna. La Fondazione ha inviato i fondi per procedere alle riparazioni.

Ieri abbiamo portato 50.000 sacchetti d’acqua a Fond Goser dove le persone cercano di filtrare l’acqua di mare con la sabbia. A loro doneremo presto pompe e filtri, abbiamo ancora molto da fare in questa fase di primo soccorso, ma abbiamo cominciato a dare semi di fagioli, mais e patate dolci per gli orti a Nan Roche e Dame Marie, per 350 famiglie.”

Padre Rick

* Nome di fantasia per proteggere la privacy della bambina

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Laci, 2 anni, con la sua giovane mamma al St Damien: la bambina è stata ricoverata d’urgenza dopo aver contratto il colera.

Tutti i bambini accolti nelle Case orfanotrofio NPH stanno bene anche se i venti forti hanno provocato ingenti danni alle strutture, alberi sradicati e caduti a Kenscoff sugli edifici, cisterne dell’acqua divelte e rovesciate, a Sant’Anna scoperchiato un pezzo di tetto.

Cos’è diverso dal terremoto del 2010? Allora le vittime erano rimaste uccise dai crolli a Port au Prince; qui oltre alle persone uccise dall’uragano, saranno più alti i numeri di chi morirà per la fame, colera e infezioni nelle prossime settimane, tra la popolazione diffusa in aree rurali poco accessibili. Nel 2010 crollarono strutture, fabbriche a Port au Prince, questa volta è stata distrutta la microeconomia, le piccole realtà produttive di intere regioni. Per questo dopo i soccorsi di questi giorni, ricostruiremo i tetti delle case e delle nostre scuole, aiuteremo a ripiantare alberi e piante, faremo tornare gli animali nei cortili, riporteremo i pescatori a pescare, per l’alimentazione dei bambini e delle loro famiglie”.

 

I ragazzi più grandi cresciuti nelle strutture N.P.H. stanno aiutando nei soccorsi, realizzando pacchi con riso, pasta prodotta a Francisville e fagioli da distribuire alle popolazioni più colpite e caricando i camion.

 

“Nou poko mouri net, nou la toujou!”: da Haiti gli Auguri di Natale di Padre Rick

Padre Rick Frechette, Direttore dei progetti NPH in Haiti, anche quest’anno invia i suoi auguri di Buon Natale e una riflessione a tutti i padrini e donatori italiani.

“Cari Amici,

per tutti quelli come noi, che possono considerarsi fortunati, questo Natale sarà celebrato con un Albero di Natale festoso, simbolo dell’Albero della Vita che dominava il Giardino dell’Eden.

Quest’anno un albero ben diverso rappresenta il Natale in Haiti: un albero spezzato, sterile, caduto.

Subito dopo il passaggio dell’uragano Matthew ci siamo diretti nel sudovest di Haiti, nella Provincia di Jeremie, per portare soccorsi. Un lungo viaggio di notte. Melma e fango, corsi d’acqua interrotti dagli alberi caduti, i pochi alberi rimasti in piedi sembravano oscuri scheletri, i loro rami, braccia innalzate al cielo per pregare. Al sorgere del sole, anziché la varietà dei colori, scorgemmo soltanto tristi ombre di colore grigio: era come se i colori della vita fossero caduti dagli alberi e dai giardini. Tuttavia le persone incominciavano a riemergere con coraggio dalle loro case scoperchiate. La sensazione era di essere una tomba. Uscivano e vedevano i giardini devastati, il bestiame annegato.

Scorsi una vecchia donna barcollante che, appoggiandosi al suo bastone, il ramo contorto di un albero, cercava di oltrepassare la coltre di fango, le domandai come si sentisse. Mi rispose: «Nou poko mouri net, mon blan. Nou la toujou! (non siamo ancora morti del tutto, amico mio! Siamo ancora qui!)». I suoi tanti anni di conoscenza del dolore e il suo inalterato amore per la vita, si rivelavano in queste sue parole di saggezza e gratitudine a Dio nonostante tutto.

Lungo la strada bambini con le mani tese supplicanti, chiedevano “Souple blan, bam youn ti bagay (Ti supplico amico, dammi qualcosa, anche poco!)”. Sembravano fantasmi simili agli alberi che li circondavano, se non fosse stato per gli sguardi teneri e penetranti. Il giorno di Natale nel mondo ci saranno due tipi di bambini: i bambini fortunati si alzeranno per una sostanziosa prima colazione e scorgeranno i loro doni ai piedi dell’Albero: molti altri bambini saranno fuori, sulle strade, affamati, ad elemosinare qualunque cosa che possa aiutarli. Abbiamo fatto altri viaggi per portare aiuto sia in elicottero che via terra. È stato bello vedere che il sole tornato a splendere aveva riportato colore alla vegetazione, germogli e piccole pianticelle, vicine al suolo; pochi uccelli ritrovavano qualche ramo su cui posarsi e cantare. Abbiamo iniziato a tagliare i tronchi degli alberi caduti, a rimettere in piedi i banani abbattuti, a salvare i muli imprigionati dal fango. Quanto all’allevamento delle api, un vecchio ci informò che rimanevano solo 8 alveari dei suoi 167! Ora le sue api rimaste, inebetite, non hanno polline per nutrirsi. Questo lento ritorno alla vita, il rigenerarsi della natura nel corso dell’ultimo mese in Haiti, può essere visto come una raffigurazione dei trenta giorni che precedono il Natale, cioè quel periodo che chiamiamo Avvento: é il mondo stanco, che dal grigiore e dal dolore, inizia a mostrare i segni di una nuova vita.

Proprio come la terra rinasce a nuova vita grazie alla luce del sole e le api trasformano il nettare dei fiori nella dolcezza del miele, così, incoraggiati dalla presenza di Dio rinasciamo, trasformati dal desiderio di pace sulla terra, dalla buona disponibilità verso ogni persona, dal trionfo della misericordia e dal forte desiderio di condividere le Benedizioni che abbiamo ricevuto.

Anche noi saremo simili alle foglie dell’Albero della Vita che guariscono i popoli della terra. Il 2016 si avvicina ormai alla sua fine, vi ringraziamo dell’amore meraviglioso che dimostrate verso la popolazione di Haiti. Sappiate che questo Natale sarà più luminoso per migliaia di famiglie a cui arrivano, grazie a voi, alimenti, semi per i giardini, nuovi campi di banani e cocco: torneranno le greggi nelle stalle e tutti avranno un tetto sul loro capo, avvertiranno la calda consolazione di sapere che qualcuno pensa a loro!

Grazie, tante Benedizioni per il Nuovo Anno e Buon Natale!”

Padre Rick Frechette

AIUTACI, dona ora per i bambini NPH!

con 5 euro doni un kit di reidratazione per il colera‎ per un bambino

con 6 euro doni 4 kg di pasta prodotta a Francisville città dei mestieri

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Natale 2016 per i bambini NPH: doni solidali e biglietti augurali personalizzabili per Aziende

 

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Fai per tempo i tuoi regali di Natale, scegli i doni solidali e biglietti per aziende e privati della Fondazione Francesca Rava-N.P.H. Italia Onlus. Aiuterai così migliaia di bambini in grave difficoltà in Italia, in Haiti e nelle Case orfanotrofio N.P.H. in America Latina

Proponiamo panettoni e pandori artigianali, vini, cioccolato, confezioni gastronomiche, biglietti augurali ed e-cards personalizzabili con loghi e messaggi augurali, cartoline dono, adozioni a distanza, doni speciali da Haiti e tanto altro ancora.

Sfoglia qui il CATALOGO DONI e BIGLIETTI Natale 2016

Per info, ordini e prenotazioni: tel 02.54122917, natale@nph-italia.org.

Puoi aiutarci anche organizzando una festa natalizia o un mercatino natalizio nella tua Azienda. Contattaci 02.54122917 o scrivi a natale@nph-italia.org.

22 ottobre, ore 21, Teatro della Luna – “Stasera Fiorello per la Solidarietà”, spettacolo benefico per i bambini di Haiti

NPH_fiorello_A4orizz_ok.jpgSabato 22 ottobre al Teatro della Luna di Milano, alle ore 21, Rosario Fiorello sarà protagonista di uno spettacolo benefico a favore della  Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus per l’Ospedale pediatrico NPH St. Damien in Haiti.

Stasera Fiorello per la Solidarietà”, ideato e realizzato appositamente per questa occasione, vedrà lo showman ancora in aiuto ai bambini della poverissima Haiti, per i quali aveva rivolto il suo appello agli italiani anche in occasione del terribile terremoto del 2010. L’intero ricavato della serata sarà devoluto all’Ospedale Saint Damien, unico pediatrico sull’isola, che assiste 80.000 bambini l’anno, struttura d’eccellenza realizzata dalla Fondazione Francesca Rava –NPH Italia Onlus, a sostegno del Cancer center e del progetto Chirurgia Pediatrica.

In Haiti ogni ora muoiono due bambini per malnutrizione e malattie curabili. Per la stragrande maggioranza dei bambini haitiani una diagnosi di cancro è a tutti gli effetti una sentenza di morte. Molti casi di tumore pediatrico non vengono neppure diagnosticati o vengono scoperti in stadio molto avanzato. Il Cancer Center dell’Ospedale Saint Damien è l’unico centro in Haiti dove i bambini possono ricevere diagnosi, cure adeguate e la terapia del dolore: il numero di piccoli pazienti, anche adolescenti con stadi avanzati della malattia è in continuo aumento, la mancanza di spazio è diventata un vero problema. Il prossimo urgente progetto è l’apertura di una nuova stanza per la degenza e la terapia del dolore. Nel paese ci sono solo 3 chirurghi pediatrici su oltre 10 milioni di abitanti, la metà dei quali sono minori. In partnership con la Società Italiana di Chirurgia Pediatrica (SICP) la Fondazione Francesca Rava sta inviando al Saint Damien chirurghi italiani volontari, con l’obiettivo di salvare subito centinaia di bambini e formare nuovi chirurghi pediatrici, aiutando gli haitiani nel lungo periodo, trasferendo know-how e professionalità “da primo mondo”.

Un ringraziamento speciale al Teatro della Luna e ForumNet che ospitano la serata.

Per info e prenotazioni: eventi@nph-italia.org, 02.54122917.

 

Aggiornamenti da Haiti – EMERGENZA URAGANO MATTHEW

Aiutaci! Per donare:

– con carta di credito qui oppure chiamando il n 02.54122917

– con bonifico con causale: Uragano Matthew in Haiti

Serve aiuto per acquistare medicinali da primo soccorso, coperte e viveri.

Nei giorni scorsi Padre Rick è stato brevemente in Italia per prendere parte alla serata della Fondazione al Teatro alla Scala per i bambini di Haiti. E’ dovuto ripartire subito a causa del terribile uragano Matthew che in queste ore sta rilasciando tutta la sua violenza sui Caraibi, in particolar modo su Haiti, dove da ieri si sono registrati venti fortissimi e piogge torrenziali.

Aggiornamento della notte tra il 4 e il 5 ottobre da Padre Rick: A tutti voi che siete stati vicini in questi giorni e che avete ansia di sapere come stanno i vostri bambini dopo l’arrivo di Matthew, sono arrivato ieri notte a Santo Domingo e ho attraversato la forntiera via terra in mezzo ad una tempesta inimmaginabile insieme a Kieran e Susan di NPH Repubblica Dominicana. Sono arrivato a Port au Prince che è letteralmente allagata e i danni sono dappertutto, alberi, case, persone. Abbiamo speso l’intero giorno con i ragazzi di Saint Luc a distribuire acqua, cibo, beni di prima necessità in tutte le aree degli slums nelle quali lavoriamo e dove le persone non essendo evacuate sono rimaste bloccate. Abbiamo svuotato i magazzini di tutte le donazioni ricevute e abbiamo creato diversi team per raggiungere i bisognosi di aiuto urgente.

Tutti i bambini accolti nelle nostre Case NPH stanno bene anche se i venti forti hanno provocato ingenti danni alle strutture, alberi sradicati e caduti a Kenscoff sugli edifici, cisterne dell’acqua divelte e rovesciate, a Sant’Anna scoperchiato un pezzo di tetto.

Sicuramente avrete letto dai giornali l’enormità dei danni che l’uragano ha provocato nella parte sud-sudovest di Haiti che sono ancora peggio di quanto accaduto nella capitale. Purtroppo non abbiamo ancora notizia di tutte le nostre scuole e del nostro staff a Les Cayes, a Jacmel, Jeremie. Ciò che è peggio è che il ponte vicino a Leogane è stato portato via dall’acqua e quindi non c’è modo al momento di raggiungere questi luoghi.

Secondo le previsioni l’uragano dovrebbe cominciare ad allontanarsi da Haiti stanotte quindi domani all’alba ci metteremo in viaggio per cercare di raggiungere le scuole e il nostro personale in queste aree. Ora dobbiamo capire come passare il ponte crollato. Vi ringrazio per tutta la vostra amicizia, preghiere e per tutto l’aiuto che ci vorrete dare.

Aggiornamenti dall’Ospedale Saint Damien dalla Dottoressa Gauthier_4 ottobre_Il nostro staff ha messo in sicurezza gli accessi con sacchi di sabbia e protetto le finestre, abbiamo chiesto alle persone di rimanere 24 ore su 24 per garantire assistenza nonostante l’interruzione delle strade. Ci aspettiamo un picco di pazienti per ipotermia, problemi respiratori, diarrea e colera. Siamo impegnati nel lavoro, contiamo sul vostro aiuto per far fronte a questa nuova emergenza. Passate le piogge nel prossimi giorni avremo purtroppo un peggioramento nei tassi di malnutrizione, perché questi uragani spazzano via i raccolti, gli alberi e le poche cose che le famiglie possiedono, oltre a contaminare l’acqua potabile con la conseguenza di nuovi picchi di colera.

Tutte le scuole sono chiuse. Il governo ha dato ordine di evacuazione da Cité Soleil, lo slum più povero di Port au Prince, e le zone vicino al mare. Gli alberi sono piegati a metà e gli oggetti iniziano a volare. Molte persone, infatti, non hanno voluto abbandonare le lamiere dove vivono e si conta che i danni causati dalla tempesta saranno ingenti. Gli effetti saranno visibili non solo nell’immediato ma anche a lungo termine: questi episodi catastrofici generano infatti malnutrizione e colera nella popolazione.

 

Formazione italiana per Sandra, chirurgo haitiano

Sandra, apprendista chirurgo haitiana, in questi giorni di luglio è arrivata a Milano per seguire un percorso di formazione all’Ospedale Buzzi e al Trauma Center dell’Ospedale Niguarda.

Al suo fianco la Dott.ssa Maria Grazia Andriani e il Dott. Vincenzo Tomaselli, entrambi stati in Haiti per l’avvio del progetto di chirurgia pediatrica all’Ospedale pediatrico Saint Damien.

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Dal 2015, chirurghi volontari italiani stanno operando centinaia di bambini e stanno formando nuovi chirurghi pediatrici haitiani per salvare tante piccole vite.

In Haiti mancano strade, case, acquedotti, corrente elettrica. Ogni ora 2 bambini muoiono per malnutrizione e malattie curabili. Ci sono solo 3 chirurghi pediatrici su oltre 10 milioni di abitanti e due di questi già operano all’ospedale Saint Damien, dove grazie alle donazioni italiane sono aperte, da ancora prima del terremoto, le uniche due sale operatorie pediatriche del paese. All’esterno esistono cliniche private, dove il costo di interventi salvavita è inaccessibile alla maggioranza delle famiglie. Una semplice ernia, pur essendo una patologia curabile, se trascurata può condannare un bambino a immobilità, sofferenze, disabilità e in un paese cosi difficile anche il decesso.

La Fondazione ha stretto una partnership triennale con la Società Italiana di Chirurgia Pediatrica (SICP), per la presenza in Haiti a rotazione di chirurghi italiani volontari. Obiettivo del progetto, incrementare il numero di bambini operati all’anno, triplicandolo, formare personale medico e infermieristico di sala operatoria e giovani specializzandi in Chirurgia dell’Università, per creare una nuova classe chirurghi pediatrici, in grado di rispondere alle pressanti urgenze del paese e di formare a loro volta nuovi professionisti.

 

 

“Che bello tornare ad Haiti!” Maria Grazia, chirurgo italiano volontario, ci aggiorna sul progetto di chirurgia pediatrica

Maria Grazia, chirurgo pediatrico di Pescara e presidente della Ada Manes Foundation for Children Onlus, è stata la prima volontaria italiana che a Marzo ha avviato il progetto di formazione di chirurghi haitiani all’Ospedale St Damien in Haiti.
A distanza di qualche mese è tornata sull’isola per poter verificare come si sta sviluppando il progetto, ecco il suo racconto:
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Bello tornare ad Haiti e sentirsi tra amici. Bello tirarsi su le maniche e rincominciare a lavorare. Dove eravamo rimasti?
Rispetto alla fine di marzo quando sono andata via, il numero dei bambini portati nell’ambulatorio dell’Ospedale St. Damien per poter essere visitati è letteralmente triplicato. Questo riempie di gioia perché vuol dire che gli haitiani credono nel progetto di Chirurgia Pediatrica e stanno imparando che possono affidare i loro bambini alle cure gratuite del Dr Louisma e dei due giovani chirurghi pediatri selezionati per il progetto “Attivazione della Chirurgia Pediatrica” della Fondazione Francesca Rava.
Attualmente uno solo di loro è qui perché  il Dr Steve Pierre è in Italia per seguire un mese di formazione all’Ospedale Buzzi di Milano, dove la Dott.ssa Sandra Ceriné gli darà il cambio al suo rientro. E’ importante, infatti, che non solo apprendano le specifiche tecniche di chirurgia pediatrica ma che confrontino la loro organizzazione del lavoro con la nostra per poter apportare eventuali correzioni.
In sala operatoria c’è un bel clima cooperativo e si lavora in armonia.
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I bambini haitiani sono veramente speciali: educati, socievoli e rispettosi nei loro coloratissimi poveri vestitini. Nemmeno piangono in attesa di essere operati!  
La Sala d’Emergenza, l’equivalente del nostro Pronto Soccorso, è un po’ angosciante per la quantità di bambini che arrivano, per lo più in condizioni gravi, spesso malnutriti, con patologie diagnosticate sempre tardi perché prima del medico, spesso, per le famiglie c’è il consulto con qualche stregone.IMG-20160709-WA0004 (600 x 450)
Medici e infermieri sono instancabili, abili e concentratissimi nel loro stressante lavoro, cui spesso partecipiamo perché chiamati a consulenza. Sembra proprio che i medici non bastino mai!
Quando la giornata finisce, a Villa Francesca, l’hotel solidale che in questi giorni ospita anche un gruppo di volontari italiani per un campus di volontariato , l’atmosfera rilassata permette di cancellare le fatiche del lavoro perché è piacevole scambiare quattro chiacchiere con persone che vengono da tutto il mondo, con l’unico comune obiettivo di far risorgere quest’isola bellissima e così sfortunata.
E l’indomani tutti pronti per l’appuntamento a messa alle 7 con Padre Rick o con Padre Enzo che sembrano darti con la loro spiritualità la carica per l’intera giornata.
Oggi a messa abbiamo salutato Stephany e Jhonatan che  non ci sono più. Ogni mattina salutiamo almeno 3 o 4 bambini e confidiamo di non doverlo fare il giorno dopo. Sarebbe il premio più grande per il nostro lavoro al fianco dei nostri amici haitiani.
Maria Grazia

Steve, chirurgo haitiano in Italia per svolgere uno stage formativo

tommaselli e steve al buzziSteve, 33 anni, chirurgo haitiano di Port au Prince che stiamo formando al St. Damien, nell’ambito del progetto di chirurgia pediatrica in Haiti, è arrivato in Italia il 13 giugno con l’obiettivo di svolgere uno stage formativo negli ospedali di Milano.
Figlio di un chirurgo e di un’infermiera, Steve si è specializzato in chirurgia pediatrica ad Haiti, ha studiato anche a Bruxelles e dal 1 marzo lavora all’Ospedale pediatrico NPH St. Damien.
In questi giorni è a Milano per svolgere uno stage osservazionale all’Ospedale dei bambini E. Buzzi e al Trauma Center all’Ospedale Niguarda, per apprendere le tecniche della chirurgia pediatrica in due centri di eccellenza.

Haiti è uno dei paesi più poveri al mondo. Mancano strade, case, acquedotti, corrente elettrica. Ogni ora 2 bambini muoiono per malnutrizione e malattie curabili. Su oltre 10 milioni di abitanti, la metà bambini, esistono solo 3 chirurghi pediatrici e 2 di questi operano al St. Damien dove, grazie a donazioni italiane, sono aperte le uniche due sale operatorie pediatriche del paese.

All’esterno esistono cliniche private, dove il costo di interventi salvavita è inaccessibile alla maggioranza delle famiglie. Una semplice ernia, pur essendo una patologia curabile, se trascurata può condannare un bambino a immobilità, sofferenze, disabilità e in un paese cosi difficile anche il decesso.

La Fondazione ha stretto una partnership triennale con la Società Italiana di Chirurgia Pediatrica (SICP), per la presenza in Haiti a rotazione di chirurghi italiani volontari. Obiettivo del progetto, incrementare il numero di bambini operati all’anno, triplicandolo, formare personale medico e infermieristico di sala operatoria e giovani specializzandi in Chirurgia dell’Università, per creare una nuova classe chirurghi pediatrici, in grado di rispondere alle pressanti urgenze del paese e di formare a loro volta nuovi professionisti.

Un Sms al 45506 per salvare molte piccole vite in Haiti.

DAL 6 AL 18 GIUGNO 2016, DA RETE FISSA O CON SMS AL NUMERO 45506, SOSTIENI LA FONDAZIONE FRANCESCA RAVA – NPH ITALIA ONLUS PER OPERAZIONI CHIRURGICHE SALVAVITA DEI BAMBINI DI HAITI ALL’OSPEDALE PEDIATRICO SAINT DAMIEN

HNPH_SMS_600x600aiti è uno dei paesi più poveri al mondo. Mancano strade, case, acquedotti, corrente elettrica. Ogni ora 2 bambini muoiono per malnutrizione e malattie curabili. Ci sono solo 3 chirurghi pediatrici su oltre 10 milioni di abitanti. L’ospedale Saint Damien della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus è l’unico pediatrico dell’isola e assiste 80.000 bambini l’anno.

Da lunedì 6 giugno a sabato 18 giugno, puoi donare 2 euro con sms al 45506 dai cellulari TIM, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce, Tiscali o con chiamata da rete fissa Vodafone e TWT, oppure 2 o 5 euro per chiamata da rete fissa TIM, Infostrada, Fastweb  e Tiscali, alla Fondazione Francesca Rava  – N.P.H.  Italia Onlus per l’ospedale Saint Damien, dove chirurghi volontari italiani stanno operando centinaia di bambini e stanno formando nuovi chirurghi pediatrici haitiani, per  salvare tante piccole vite.

Anche i testimonial e amici della Fondazione tra i quali Arisa, Martina Colombari, Paolo Fresu, Andrea Pellizzari, Paola Turci, tutti stati in prima linea in Haiti, stanno lanciando il loro appello su tv, radio,  stampa, sui social network, su YouTube e sul sito della Fondazione www.nphitalia.org.

 

 

Dal 6 al 18 giugno, dona con sms o rete fissa al 45506 per salvare molte piccole vite in Haiti.

DA RETE FISSA O CON SMS AL NUMERO 45506, SOSTIENI LA FONDAZIONE FRANCESCA RAVA – NPH ITALIA ONLUS PER OPERAZIONI CHIRURGICHE SALVAVITA DEI BAMBINI DI HAITI ALL’OSPEDALE PEDIATRICO SAINT DAMIEN.

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Haiti è uno dei paesi più poveri al mondo. Mancano strade, case, acquedotti, corrente elettrica. Ogni ora 2 bambini muoiono per malnutrizione e malattie curabili. Ci sono solo 3 chirurghi pediatrici su oltre 10 milioni di abitanti. L’ospedale Saint Damien della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus è l’unico pediatrico dell’isola e assiste 80.000 bambini l’anno.

Da lunedì 6 giugno a sabato 18 giugno, puoi donare 2 euro con sms al 45506 dai cellulari TIM, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce, Tiscali o con chiamata da rete fissa Vodafone e TWT, oppure 2 o 5 euro per chiamata da rete fissa TIM, Infostrada, Fastweb  e Tiscali, alla Fondazione Francesca Rava  – N.P.H.  Italia Onlus per l’ospedale Saint Damien, dove chirurghi volontari italiani stanno operando centinaia di bambini e stanno formando nuovi chirurghi pediatrici haitiani, per  salvare tante piccole vite.

Anche i testimonial e amici della Fondazione tra i quali Arisa, Martina Colombari, Paolo Fresu, Marcello Lippi, Andrea Pellizzari, Paola Turci, quasi tutti stati in prima linea in Haiti, stanno lanciando il loro appello su tv, radio, stampa, sui social network, su YouTube.

Aiutateci a passareparola e diffondere il nostro appello, GRAZIE!

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Arisa – Voce per Haiti per le Scuole di Strada. Su ITunes il brano “voce” con il coro della casa orfanotrofio NPH e un emozionante video realizzato ad Haiti.

Arisa nel mese di marzo è stata nella poverissima Haiti, ha visto bambini per cui sopravvivere è una vittoria ma anche molto speranza nei progetti della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus in questo paese, dove ogni ora muoiono due bambini per malattie curabili, 1 bambino su 2 non va a scuola.

Per aiutare questi bambini e portare attenzione sulla condizione in cui vivono milioni di loro, Arisa ha realizzato un cd con il suo brano “Voce”, contenuto nel suo ultimo album “Guardando il cielo” e arricchito con le voci dei bambini della Casa NPH di Kenscoff, oltre ad un emozionante video (per la regia di Marco Salom) registrato proprio ad Haiti.

LEGGI L’ARTICOLO PUBBLICATO SUL SETTIMANALE OGGI

GUARDA QUI IL VIDEO CONTENUTO DEL CD DISPONIBILE SU ITUNES.

Lo straordinario talento vocale ed espressivo di Arisa si uniscono ad immagini toccanti per un risultato sorprendente: una voce per aiutare Haiti. Il progetto, realizzato in collaborazione con Warner, è disponibile in formato digitale su iTunes e sugli altri store digitali.

Parte del ricavato sarà devoluto alla Fondazione Francesca Rava in aiuto ai bambini di Haiti, per sostenere la scuola “St Ambroise” nella baraccopoli di Citè Soleil, tra le più estese al mondo, che ha bisogno di essere ristrutturata e ampliata, arredata con nuovi banchi e sedie e di poter accogliere e dare un pasto ogni giorno a 500 bambini.

Mercoledì 4 maggio, alle 18.30, Arisa sarà al Coin Excelsior di via Cola di rienzo a Roma per incontrare i fan e presentare il CD Voce per Haiti, segnalate la vostra presenza a eventi@nph-italia.org.

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Arisa nella Casa Orfanotrofio NPH a Kenscoff, che accoglie 600 bambini.
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Arisa con una bambina delle Scuole di Strada.

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Arisa davanti alla facciata della Cattedrale di Port Au Prince, distrutta durante il terremoto del 2010.

*Foto di Fabio Izzo

Arisa è cantante, attrice, scrittrice, personaggio televisivo: il percorso artistico di Arisa ha molteplici diramazioni, tutte illuminate dal sole del talento. La sua è indubbiamente una delle più belle voci femminili italiane, capace di emozionare anche i palati più fini. Recentemente è stata protagonista del Festival di Sanremo 2016 con il singolo “Guardando il cielo” che è anche il titolo del suo ultimo album di inediti uscito il 12 febbraio. Negli anni precedenti Arisa ha vinto il Festival nel 2009 con “Sincerità” e nel 2014 con “Controvento”, ha ottenuto il secondo posto con “La notte” nel 2012 e ha affiancato Carlo Conti Emma Marrone e Rocio Mugnoz Moralez nella conduzione in veste di “valletta” nel 2015.

Adotta a distanza un bambino accolto nelle Case NPH o nelle Scuole di strada: con l’equivalente di un caffè al giorno, 26 euro al mese, lo aiuterai a ricevere cibo, vestiti, cure mediche, e istruzione.

Con 50 € doni un pasto completo per un mese per una classe delle Scuole di Strada NPH in Haiti.

Con 70 € doni un banco di scuola per 5 bambini.

Per informazioni e per donare 02.54122917, info@nph-italia.org, Iban IT 39 G 03062 34210 000000760000 o con carta di credito qui.

Dal 5 al 21 maggio, dalle 10 alle 19, Temporary Malìparmi nello Spazio Fondazione a Milano per le Scuole di Strada in Haiti.

Lo shopping solidale, che di stagione in stagione Malìparmi rinnova in favore della Fondazione Francesca Rava-NPH Italia Onlus, si trasferisce presso la sede della Fondazione per rendere la collaborazione ancora più stretta e dare l’opportunità di conoscere i suoi molteplici progetti.

La vendita di abiti e accessori della collezione Primavera Estate 2015, a prezzi speciali, si aprirà giovedì 5 e terminerà sabato 21 maggio: il 20% del ricavato verrà devoluto alla Fondazione per il progetto “Le scuole di strada in Haiti”, che permette di dare ogni giorno istruzione, ma anche sostentamento a 10.000 bambini offrendo acqua, cibo e cure mediche.

‘’Fare shopping fa bene’’ è lo spirito che di edizione in edizione anima questi appuntamenti e che ha permesso negli anni di dare un autentico e concreto aiuto, che rappresenta per Malìparmi la motivazione forte a dare continuità a questo progetto.

Malìparmi è da sempre sensibile verso Onlus impegnate a sostenere il percorso formativo di giovani in situazioni di forte disagio, proprio perché ritiene lo studio uno strumento indispensabile per garantire una migliore prospettiva di vita. Il marchio condivide quindi profondamente il motto con cui NPH, l’organizzazione rappresentata in Italia dalla Fondazione Francesca Rava, da 60 anni accoglie migliaia di bambini orfani e abbandonati nelle sue Case in America Latina: ‘’Un bambino per volta, dalla strada alla laurea’’ (www.nph-italia.org).

 

Dal 5 al 21 maggio 2016

SPAZIO FONDAZIONE

Fondazione Francesca Rava-NPH Italia Onlus

Viale Premuda 38/A – Milano

Aperto tutti i giorni

h. 10.00 – 19.00
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8 Maggio, Festa della mamma, festeggia con una e-cards in aiuto alle mamme e ai bambini di Haiti

In occasione della Festa della mamma, invia una delle nostre e-cards!

Scegli tra i quattro soggetti proposti sotto e scrivi entro le ore 16 di venerdì 6 maggio a biglietti@nph-italia.org per segnalare l’ecard scelta e l’indirizzo mail del destinatario al quale invieremo noi la cartolina.

Donazione minima: € 10 a favore dei progetti N.P.H. in Haiti.

E’ possibile fare la donazione chiamando in Fondazione al n. 02.54122917 oppure online, qui con causale “e-card Festa della mamma”.

Sogg 1

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Sogg 2

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I soggetti 3 e 4 sono stati selezionati, nell’ambito del progetto alternanza Scuola Lavoro, tra i lavori svolti dai ragazzi della classe 4a G dell’Ist. di istruzione secondaria superiore G. Galilei – R. Luxemburg di Milano per la Fondazione Francesca Rava.

Sogg 3 (di Ilaria Simonetta)

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Sogg 4 (di Dumindin)

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Il tuo 5×1000 all’Ospedale St. Damien per salvare tante piccole vite

Il tuo 5×1000 alla Fondazione Francesca Rava per salvare insieme migliaia di piccoli pazienti ricoverati all’Ospedale Saint Damien in Haiti.

C.F. 97264070158.

5x1000

Devolvi il tuo 5×1000 alla Fondazione Francesca Rava — NPH Italia Onlus.

Basta una firma sulla dichiarazione dei redditi, nel riquadro “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale“, indicando il codice fiscale 97264070158, per salvare insieme migliaia di piccoli pazienti ricoverati all’Ospedale N.P.H. Saint Damien, unico pediatrico in Haiti, dove ancora oggi 1 bambino su 3 muore prima dei 5 anni per malnutrizione e malattie curabili.

AIUTACI!

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19 marzo, aiuta un bambino di Haiti e il suo papà!

In occasione della Festa del papà, invia una delle nostre e-cards al papà cui vuoi bene… ci permetterai di aiutare tante famiglie e tanti papà haitiani a garantire educazione, assistenza sanitaria, fisioterapia ai loro figli.

Scegli tra i due soggetti proposti sotto e scrivi a biglietti@nph-italia.org per segnalare l’ecard scelta e l’indirizzo mail del destinatario al quale invieremo noi la cartolina.

Donazione minima: € 10 a favore dei progetti N.P.H. in Haiti.

E’ possibile fare la donazione chiamando in fondazione al n. 02.54122917 oppure online, qui con causale “e-card Festa del papà”.

Soggetto 1

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Food for Family: gli amici di Bruxelles per i bambini di Kay St Simon in Haiti

Il 28 febbraio, gli amici di GEB (Gruppo Assicurazioni Generali) a Bruxelles hanno ideato e realizzato un laboratorio per famiglie sul tema del cibo dal titolo “Food for family”.

L’iniziativa insieme ad un banchetto è stata dedicata ai bambini Kay St Simon, la casa che accoglie 17 bambini gravemente disabili in Haiti realizzata dalla Fondazione Francesca Rava.

Grazie all’impegno di Grazia, che è stata testimone e ha visitato i nostri progetti in Haiti, e di tanti amici, abbiamo raccolto 2765 euro che sono stati destinati a questo progetto.

Grazie di cuore a tutti!

Al via il progetto di formazione di chirurghi pediatrici al St Damien. Maria Grazia è il primo chirurgo volontario italiano partito per potenziare l’attività.

Maria Grazia, chirurgo all’Ospedale di Pescara e presidente della Ada Manes Foundation for Children Onlus, è la prima volontaria italiana partita per avviare in Haiti il neo nato progetto di formazione di chirurghi pediatrici al St. Damien.

Oggi in Haiti, un paese di 11 milioni di abitanti, la metà sono bambini, esistono solo 3 chirurghi pediatrici e 2 di questi operano al S. Damien. All’esterno esistono cliniche private dove il costo di interventi salvavita è inaccessibile alla maggioranza delle famiglie.
La Fondazione si è impegnata per potenziare l’attività chirurgica dell’Ospedale S. Damien, assicurare assistenza 24ore/24 salvando più vite possibile, far sì che diventi polo per la formazione di nuovi chirurghi pediatrici in Haiti e ha stretto una partnership con la Società Italiana di Chirurgia Pediatrica (SICP), per un progetto triennale che prevede la presenza in Haiti a rotazione di chirurghi italiani volontari per la formazione al personale medico e infermieristico del reparto di chirurgia e a giovani specializzandi dell’Università, creazione di una scuola di specialità in chirurgia pediatrica, riduzione del costo per intervento, incremento progressivo del numero bambini operati/anno, che passeranno dagli attuali 500 a 1500.

Sono qui da soli 5 giorni e mi sembra di esserci da sempre!
Sono stata accolta al mio arrivo dalla Dott.ssa Gautier, Direttrice sanitaria dell’Ospedale St Damien, molto ospitale e gentile, che mi ha fatto visitare tutti i reparti dell’Ospedale presentandomi a tutti.
La prima impressione è di una realtà veramente importante nel contesto sociale haitiano dove la natalità è altissima cosi come la mortalità infantile…e la messa del mattino che ho seguito dal primo giorno, celebrata da Padre Rick e Padre Enzo, ne è una commevente prova.
Ho conosciuto il Dr.Osnel Luisma, chirurgo, persona gentile e garbata, con il quale abbiamo concordato il programma per i due fellow Dott.ssa Sandra Ceriné e Dr Steve Gabriel Pierre, già specializzatisi in chirurgia generale qui in Haiti.

 
Lunedì abbiamo quindi iniziato la mattinata con la prima lezione sulle patologie più frequenti in chirurgia pediatrica: ernie inguinali, ombelicali, idroceli, testicoli ritenuti, varicocele approfondendo la embriologia, fisiopatologia, diagnostica, indicazioni chirurgiche, tecnica chirurgica e complicanze.

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Abbiamo quindi visitato i bimbi ricoverati e quelli presenti in ambulatorio e abbiamo riscontrato numerose patologie che opereremo nei prossimi giorni.

 
Abbiamo poi iniziato la prima seduta operatoria, non molto fitta di inteventi perchè dei quattro previsti ne abbiamo potuti operare solo due per indisponibilità dell’anestesita uno e per malattia l’altro.
Il primo, un bimbo di 15 mesi con testicolo bil.alto, all’anello inguinale interno, è stato operato da me e Sandra che ha eseguito le parti meno impegnative della procedura, potendo verificare quanto appreso nella lezione del giorno prima.
Il secondo intevento è stato eseguito da me aiutata dal Dr.Luisma: una ipospadia anteriore trattata con procedura di Snodgrass.
Sono contenta di aver fatto la prima ipospadia al Saint Damien. La seconda la farà Osnel nei prossimi giorni aiutato da me.
Sto cercando di avviare alcuni esami contrastografici, rx cistografia minzionale, che attualmente non si fanno perchè solo cosi è possibile incominciare a diagnosticare e trattare le uropatie malformative.
Lunedì prossimo faremo quindi alcuni di questi esami con il materiale che ho portato dall’Italia.

 
Per quanto riguarda la vita a Villa Francesca, ho avuto modo di conoscere persone di nazionalità diverse e questo è molto stimolante. E’ facile fare amicizia e c’è un’atmosfera di gran solidarietà.

 
Ho visitato anche la baby house, che accoglie i bambini più piccoli….bambini deliziosi che vogliono carezze e abbracci…

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…indicibile invece la commozione così come per la messa del mattino. La predica di Padre Rick che ho sentito oggi per la prima volta e le piccole cassette di cartone fanno sentire di più la responsabiltà del lavoro di noi volontari e motivano a fare di più e meglio.”

Maria Grazia

 

“Il nostro primo mese ad Haiti”

Continua il progetto di affiancamento di personale italiano allo staff dell’Ospedale St. Damien in Haiti.

Da un mese circa sono operative le ostetriche Silvia e Sofia, una in triage e l’altra in sala parto, che raccontano il loro primo impatto con questa realtà:

Siamo arrivate qui il 28 gennaio e ci siamo trovate immerse nella realtà di Villa Francesca, la guest house dei volontari di NPH: un ambiente molto confortevole e familiare, dove i giorni trascorrono tranquilli. Fin dal secondo giorno siamo entrate in contatto con la realtà ospedaliera del Saint Damien e di N.P.H., grazie alla visita in compagnia di Roselyn, la nostra referente di progetto qui in Haiti.

Dal lunedì successivo abbiamo iniziato l’affiancamento al personale haitiano nel reparto di maternità, rispettivamente una in triage e una in sala parto. Nonostante l’ambiente tranquillo, le difficoltà iniziali non sono mancate, soprattutto per quanto riguarda la lingua, aspetto che però migliora di giorno in giorno. In ospedale abbiamo avuto e avremo molte occasioni di conoscere una realtà culturale e professionale diversa dalla nostra, guadagnando esperienze umane e lavorative uniche.

Stando qui abbiamo anche l’opportunità di conoscere tante storie di donne, come G. di 45 anni che al momento sta portando avanti una gravidanza ma che ha avuto il suo primogenito 24 anni fa e, da allora, ha affrontato altre due gravidanze entrambe caratterizzate da una grave condizione patologica, il male eclamptico , condizione rara in Italia ma molto frequente qui in Haiti.

G. ha perso entrambi i suoi due bambini e ora, in qualche modo, sente di rivivere il passato, a cui si somma l’apprensione per l’età avanzata per una gravidanza (la speranza di vita media ad Haiti è intorno ai 65 anni). 

G. è stata accolta nel progetto maternità sicura, sostenuto e promosso dalla Fondazione Francesca Rava NPH Italia dove, oltre all’aspetto clinico, le viene riservato anche ampio spazio per l’ascolto. In questo progetto si cerca di dedicare spazio anche alla pianificazione familiare, un argomento molto delicato per le donne haitiane ma con un forte impatto sulla loro vita.

Sebbene questa storia sia molto personale, in realtà è una realtà vissuta da moltissime donne haitiane, per le quali la maternità non è una gioia certa, ma un qualcosa di non scontato, che va vissuto giorno per giorno (una piccola curiosità sulle consuetudini haitiane è l’usanza di non decidere il nome del nascituro durante la gestazione per darlo al momento del parto ma circa una settimana dopo).

Nei week end abbiamo visitato la Casa orfanotrofio NPH a Kenscoff, partecipando ad attività con i ragazzi.

Abbiamo, inoltre, iniziato a frequentare la clinica di Saint Joseph, sempre situata a Port au Prince, dove i volontari prestano aiuto al personale haitiano in base alle esigenze e alle capacità individuali e professionali di ognuno. Questo sito ci è particolarmente caro per il suo valore umano e umanitario.

Questo è il riassunto del nostro primo mese.

A presto”

Silvia e Sofia

Pasqua per Haiti, i nostri prodotti per aziende e privati che aiutano i bambini ricoverati al St. Damien.

Per la Pasqua 2016 scegli i doni solidali della Fondazione Francesca Rava NPH Italia Onlus: colombe artigianali di pasticceria, uova di cioccolato speciali e tanto altro ancora.

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Il ricavato è a favore del reparto di neonatologia dell’Ospedale pediatrico NPH St Damien in Haiti, dove trovano salvezza ogni mese 50 neonati. Il reparto è attiguo al reparto maternità e assiste molti prematuri, nati da mamme malnutrite o da gravidanze patologiche.
Il personale dedicato è tutto haitiano e viene formato grazie a collaborazioni con importanti ospedali italiani gemellati con la Fondazione, tra i quali il Bambin Gesù di Roma.

I doni solidali pasquali si possono prenotare:

> chiamando in Fondazione allo 0254122917
> scrivendo a pasqua@nph-italia.org
> venendo dal 2 marzo nel nostro showroom di prodotti nello Spazio Fondazione (V.le Premuda 38/a a Milano) aperto da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18.
> ordinando alcuni prodotti on line qui.

Per informazioni: 0254122917, pasqua@nph-italia.org

Aiutaci organizzando un mercatino con i nostri prodotti nella tua scuola o azienda! Chiamaci allo 0254122917 o scrivi a pasqua@nph-italia.org

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Carline e Mary, neonatologa e infermiera del St Damien in stage a Roma per un progetto di formazione

Continua la partnership tra l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma e la Fondazione Francesca Rava –N.P.H. Italia, che prevede la formazione del personale haitiano dell’Ospedale pediatrico St Damien in Italia.

Carline, neonatologa e Mary, infermiera sono arrivate a Roma a metà gennaio e per un mese circa saranno in Italia per uno stage che ha come obiettivo migliorare l’attività clinico assistenziale, concretizzando la riduzione della mortalità neonatale in un paese del quarto mondo come è Haiti, dove 1 bambino su 3 muore prima dei 5 anni per malattie curabili.foto 3_okfoto 2

Carline e Mary con Emanuela Ambreck, responsabile dei progetti medici della Fondazione Rava e Maria Paola, neonatologa dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma

Il progetto “Neonatologia” è nato nel 2010, nell’emergenza terremoto quando le poche cliniche del parto esistenti erano crollate o erano state gravemente danneggiate e si era quindi reso necessario anticipare l’apertura, già programmata, di un nuovo reparto dell’Ospedale N.P.H. Saint Damien dedicato alla Neonatologia e alla Maternità, che oggi è diventato il centro di riferimento in Haiti per la patologia della gravidanza.

Il reparto di Neonatologia è l’unico in Haiti dotato di terapia intensiva e semintensiva. Assiste neonati con lievi o gravi prematurità, malformazioni congenite o con patologie neonatali di diversa natura.

Dal 2010 ad oggi è stata formata un’equipe totalmente haitiana composta da un medico responsabile, 5 medici, 12 infermieri e 4 ausiliarie, la cui formazione in Italia prevede missioni di durata di circa un mese e mezzo ciascuna ed è destinata a piccoli team composti da un medico e un infermiere haitiani, i quali vengono affiancati a specifici tutor per seguire l’attività clinica italiana.

“Vedere Padre Rick rende consapevoli che esistono ancora santi moderni che bevono il caffè con noi mortali” Enzo, volontario del Campus di Natale racconta

La testimonianza di Enzo, che ha preso parte al Campus di volontariato di Natale ad Haiti.

La sera di Natale, insieme agli volontari partiti per il Campus, ho assistito alla Santa messa celebrata da Padre Rick nella Casa NPH Kay Sainte Hélène a Kenskoff.

E’ stato un momento di grande impatto emotivo, così come la messa del giorno dopo celebrata sempre da Padre Rick nella Cappella che sorge accanto al St Damien e che è stata, come spesso accade, un funerale di 5 bambini… Vedere Padre Rick rende consapevoli che esistono ancora santi in questo mondo. Santi moderni che bevono il caffè con noi mortali, che oltre a tutte le cose importanti che fanno, sono capaci di allevare pesci…..come Gesù Cristo che invece faceva i miracoli …con i pesci.

In Haiti ho trascorso un Natale ed un Capodanno che non dimenticherò mai, vedere questi bambini gioiosi accolti nelle Case NPH alla ricerca di affetto che si mescolano ai bambini meno fortunati che hanno invece vissuto situazioni molto spiacevoli in precedenza. E’ stato bello vedere anche con quale tenacia, convinzione e sapienza lavorano le “Sante”, le donne che si occupano della loro riabilitazione.

Grazie alla Fondazione per averci fatto conoscere e toccare con mano questa realtà, dove il tasso di natalità è 4 volte maggiore rispetto al nostro in Italia e quello di mortalità è pressochè identico, ma quello di mortalità dei bambini nei primi 5 anni di vita è 15 volte superiore. Un dato impressionate.

Enzo

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12 GENNAIO 2016, HAITI A 6 ANNI DAL TERREMOTO

Il 12 gennaio ricorre l’anniversario dei 6 anni dal terremoto che ha distrutto Haiti causando 230.000 morti, 300.000 feriti, 1 milione di sfollati. Ancora oggi 65.000 persone vivono in tendopoli e la situazione rischia di peggiorare dopo che la legislazione della vicina Repubblica Dominicana ha costretto migliaia di haitiani a rimpatriare forzatamente poiché sprovvisti di documenti di identificazione, quasi impossibile da procurarsi (fonte IOM).

Mariavittoria Rava, Presidente della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus, è appena rientrata dall’isola dove ha accompagnato nelle vacanze di Natale un gruppo di 15 persone per un campus di volontariato, che ha avuto come scopo anche continuare a mantenere alta l’attenzione su questo paese, dove ancora oggi 1 bambino su 2 non va a scuola, 1 su 3 non arriva a 5 anni per malnutrizione e malattie curabili, il 70% delle persone non ha lavoro; il colera scoppiato alla fine del 2010, che in 6 anni ha causato 9.000 vittime, è ancora presente più che mai (all’Ospedale pediatrico St. Damien oltre 50 bambini vengono ricoverati ogni mese).

CLICCA QUI PER l’album delle foto del Campus di Haiti

Sono appena rientrata da Haiti e l’incontro con i bambini è stato bellissimo come sempre, così come vedere i progetti che sosteniamo dall’Italia continuare a crescere.

Abbiamo consegnato ai bambini i regali inviati dai loro padrini. Abbiamo trascorso il Natale all’Ospedale St Damien, che continua ad essere l’unico pediatrico dell’Isola e che assiste 80.000 l’anno. Abbiamo fatto compagnia ai bambini abbandonati accolti nella stanza dei pesci (dal disegno che contrassegna l’ingresso della stanza) e ai piccoli pazienti del Cancer Center, unico programma oncologico in tutta Haiti. Nel 2015 ben 54 bambini hanno ricevuto cure oncologiche, i consulti dati sono stati oltre 800.

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Abbiamo consegnato all’Ospedale un nuovo ecografo donato da General Electric.

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Tantissimi come sempre i bambini in coda con le loro mamme ai cancelli dell’Ospedale…è stato bello pensare che dall’Italia stiamo organizzando un container di circa 60mila confezioni di medicinali e prodotti baby care, raccolti lo scorso 20 novembre con In Farmacia per i bambini, per contribuire a questo importante lavoro di salvezza.”

 

Il 26, giorno di Santo Stefano, i volontari hanno svolto lavori manuali in supporto a Padre Rick e al suo team, spennando polli. Sono ben 4.000 i polli che ogni anno vengono allevati, prodotte 6.000 uova al mese!

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Mariavittoria racconta: “Abbiamo visitato Francisville città dei mestieri, centro di formazione produttivo e professionale per giovani, dove sono operativi pastificio, panificio, sartoria, carpenteria metallica, officina meccanica, laboratorio di burro d’arachidi e dove sono stati realizzati negli ultimi due anni un allevamento di pesci tilapia (96.000 pesci all’anno) e di polli, di questi ultimi 2.000 sono destinati ai bambini degli orfanotrofi, ai piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico e gli altri 2.000 alle donne che li vendono nei locali mercati come forma di social business. Fa parte delle attività di Francisville la riforestazione e autoproduzione di frutta e verdura (progetto realizzato grazie a Nespresso) che ha permesso di piantare 8.000 alberi di manghi, palme, moringa, realizzare un sistema di canali per il riciclo delle acque delle vasche dei tilapia, per fertilizzare ed irrigare il terreno che è diventato di nuovo verde, ombroso e fruttifero. E’, inoltre, appena partita anche la produzione di miele: ad oggi 22 alveari danno oltre 100 lt. di miele l’anno.”

 

 

Nonostante il paese si stia riprendendo dalla devastazione, il lavoro di N.P.H. continua instancabile nei suoi sforzi per aiutare i più vulnerabili. “Grazie al nostro unico ed efficace approccio verso la salute e la cura dei bambini, siamo in grado di raggiungere i bambini e le famiglie che più necessitano del nostro soccorso. Dopo sei lunghi anni, il colera è ancora presente e i lettini del St. Damien sono sempre pieni, soprattutto quando piove. Il nostro programma di assistenza continua ad avere successo nella sua missione e nella visione che Padre Wasson ha iniziato nel 1987 ad Haiti, creare una casa sicura e protetta dove i bambini possono essere bambini. I bambini che una volta erano sulle strade, o che una volta dovevano lavorare tutto il giorno cercando di vendere qualcosa, o peggio, lavorare come schiavi domestici, hanno ora l’opportunità di studiare” ha detto Padre Rick.

Un momento davvero speciale del Campus è stato anche l’incontro con alcuni dei ragazzi haitiani venuti in Italia per lo stage in enogastronomia realizzato nel 2015 presso l’Ist. Carlo Porta di Milano, nell’ambito delle attività di formazione professionale dei giovani, che sono il futuro di Haiti, che ha come scopo rendere gli haitiani sempre più indipendenti dagli aiuti.

“Sosteniamo lo studio universitario di centinaia di ragazzi e progetti di autosostenibilità come l’autoproduzione di ossigeno medicale per gli ospedali NPH e la produzione di energia solare, attività di business sociale come la tostatura e macinatura di caffè.

Tra i progetti di formazione professionale più importanti al momento c’è quello della formazione di chirurghi pediatrici haitiani all’Ospedale St. Damien, per assicurare assistenza 24ore/24 e aumentare il numero dei bambini operati/anno, da 500 a 1500, grazie a chirurghi volontari italiani in collaborazione con la Società Italiana di Chirurgia Pediatrica. Su 10,5 milioni di abitanti infatti al momento esistono solo 3 chirurghi pediatrici di cui 2 già operano al Saint Damien” continua Mariavittoria.

Nel corso del 2016 la Fondazione avvierà la quarta panetteria (grazie ad Obicà) fatta arrivare alla fine del 2015 in Haiti dall’Italia con un container attrezzato “chiavi in mano”, a Limonade dove il team di Padre Rick gestisce già una scuola con 150 bambini. Come con le altre 3 panetterie avviate a Fond de Blanc, a Les Cayes, a Cité Soleil, servirà a portare ogni giorno fino a 1.000 panini per i bambini della comunità, lavoro e formazione professionale ai giovani.


ABBIAMO BISOGNO DI AIUTO PER IL PROGETTO DI CHIRURGIA PEDIATRICA!

Con € 100 doni una giornata di formazione e assistenza chirurgica.

Con € 250 garantisci il salario di un’infermiera di terapia intensiva per un mese.

Con € 8.000 doni una missione di formazione di 2 mesi in Haiti di un chirurgo e un assistente italiani.

COME DONARE

con bonifico su c/c bancario IT 39 G 03062 34210 000000760000

con carta di credito chiamando lo 02.5412 2917 o qui

Adotta un bambino a distanza: con l’equivalente di un caffè al giorno, 26 euro al mese, puoi dare amore e un futuro ad un bambino orfano ed abbandonato accolto nelle case N.P.H.

“Un motorino e un vecchio paia di scarpe”, da Haiti il racconto di Natale di Padre Rick

“Natale si avvicina ma io sono ancora sconcertato dall’immagine di un paio di vecchie scarpe nere abbandonate per strada. Gli alberi decorati e l’atmosfera natalizia qui al Saint Damien dovrebbero aiutarmi a dimenticarle….ma non riesco.

È successo la scorsa settimana, di sera, non molto tardi, quando il proprietario di queste vecchie scarpe nere è stato rapito, non lontano dall’ingresso del nostro Ospedale!  Tutto ciò che è rimasto, oltre alle scarpe vuote, che eloquentemente comunicano l’assenza del loro padrone, è un vecchio motorino ammaccato, non proprio vicino alle scarpe, buttate lì a poca distanza; le povere scarpe avevano tentato di portare quei piedi lontano dal pericolo: correvano il più velocemente possibile, prima di essere raggiunte…povere vecchie scarpe con le stringhe slacciate, perdenti nella lotta per raggiungere la libertà!

Continuo a pensare ai molti modi in cui il fatto può essere accaduto….ma non voglio immaginare la terribile conclusione.  Mi figuro che la persona rapita fosse a sua volta una persona malvagia, forse un ladro. Mi sento più tranquillo, se ipotizzo che sia un uomo, non una donna (lo capisco dalle scarpe) che ha provocato ciò che è accaduto.

Ma cosa succede nel nostro mondo? Sembra che la violenza e l’odio siano ormai entità universali! Ma piuttosto, cosa succede a me?  Sentire un senso di  maggior sicurezza nell’addossare la colpa a una persona rapita. Allora capisco che, ora a Natale, ciò che è sbagliato nel nostro mondo  è la mia propensione ad avere torto, a pensare cose sbagliate…. (e magari lo fate anche voi, quindi continuate ad ascoltare).

Leggiamo nella Bibbia che noi siamo stati rapiti, strappati a Dio dagli stratagemmi del Maligno e dall’irresistibile atto di disubbidienza e orgoglio di Adamo ed Eva.

Ora, di Adamo ed Eva rimangono solo le impronte dei loro passi nei Giardini del Paradiso, relitti che ci parlano di intime passeggiate con Dio: impronte simili a queste vecchie scarpe vuote.

Da allora la distanza fra noi e Dio è diventata la distanza fra noi e ogni altra persona, fino a diventare  alienazione da noi stessi.  Così noi tutti siamo stranieri fuori dal Paradiso e, come stranieri, siamo prigionieri dai gravi problemi che derivano dal pregiudizio, sfruttamento, diseguaglianze sociali, implacabilità, guerra!

Come se tutto questo non bastasse, siamo oppressi dalla dipendenza da droghe e alcol, soffriamo di depressione, autolesionismo, disorientamento, dall’aggressività.

 Tante persone si sentono perdute, prive di valori, prive di sogni.

C’è un detto: “i folli si precipitano là dove gli Angeli temono di andare” ma ciò non significa che non ci si debba far carico dei problemi  della vita;  piuttosto si consiglia come non ci si deve comportare,  cioè  mai correre avventatamente!

La tradizione cristiana insegna che Gesù è venuto a noi nell’oscurità: la sua timida entrata nelle nostre vite è stata improntata all’umiltà e alla vulnerabilità, come dimostra la mangiatoia della sua Nascita, la strage degli Innocenti, la fuga in Egitto.

Sempre la tradizione ci insegna che Gesù è cresciuto lentamente e che ci sono stati molti anni tranquilli di maturazione, preparazione e iniziazione prima che si occupasse dell’impossibile compito di salvarci.

Ci sono alcuni che dicono che il Natale stesso è stato “rapito”, quale vittima di una guerra culturale, che vede scomparire progressivamente ogni simbolo pubblico di questa Festa.

Per tutti coloro che cercano il significato del Natale oltre all’immagine di un albero natalizio disegnato su un tazza da caffè, non c’è guerra che possa trionfare contro il messaggio di speranza del Natale: eppure è un Messaggio semplice!

Dio è con noi, in ogni momento della nostra vita, nella gioia e nel dolore, in ogni nostra battaglia fra il bene e il male. E, poiché Egli è con noi, la vittoria finale è garantita.

Vivendo, come Lui è vissuto, cercando di imitare la sua bontà, unendoci a Lui nel pagare il prezzo che ci è richiesto per salvare coloro che sono” nella tenebra e nell’ombra della morte”, noi condividiamo la sua opera di salvezza.

Dobbiamo lottare contro tutto ciò che è sbagliato in noi e intorno a noi, sostituendo la libertà alle nostre dipendenze, il desiderio di giustizia e verità alle nostre depressioni, atti portatori di vita alle nostre tendenze distruttive. Dobbiamo accorciare le distanze fra noi e costruire ponti al posto di muri, sostituire al pregiudizio il rispetto, alla guerra la pace!

“Dio è con noi”: con questa convinzione nel nostro sangue e nel nostro comportamento, possiamo distruggere montagne d’orgoglio, colmare di significato vallate vuote e riempire finalmente un paio di scarpe con i piedi dei loro proprietari. Certo è una sfida ma non impossibile!

Noi qui portiamo a compimento questa sfida con  fermezza e decisione, con saggezza e grazia, anche le cuore della notte più scura e in posti sconosciuti. Ci occupiamo dei più deboli, restituiamo forza ai malati, dividiamo il nostro pane con chi ha fame. Medichiamo chi è stato ferito e vinto, vestiamo chi è nudo, guidiamo i bambini fuori dall’ignoranza con la luce dell’insegnamento. Portiamo la speranza ai dimenticati e seppelliamo i morti con rispetto, nella speranza dell’Eternità. La cosa che più conta è che noi realizziamo tutto ciò non da soli ma con l’aiuto di tante persone speciali come voi.

Grazie per il vostro continuo sostegno al nostro impegno in Haiti.

Continuiamo a lavorare insieme per eliminare le distanze e stringere i legami che ci uniscono!

Naturalmente ad alta voce e di fronte a tutti, BUON  NATALE a voi e alle vostre famiglie

Padre Rick Frechette, Port au Prince, Haiti

Kit Social per i volontari che aderiscono a In Farmacia per i bambini 2019

Scarica il KIT SOCIAL da usare attraverso i tuoi canali di comunicazione (social networks, sito web, etc) per sensibilizzare e raccontare l’iniziativa In Farmacia per i bambini ai tuoi amici, colleghi e parenti.

 

1 – Guarda il tutorial che racconta cosa dovrai fare quel giorno e nei giorni precedenti l’iniziativa


2 – Salva la locandina che trovi sotto. Pubblicala sin da ora sui tuoi canali social, invitare i tuoi contatti a venire in farmacia il 20 novembre e ad acquistare un prodotto da destinare alla Casa Famiglia destinataria della tua raccolta. Invitali anche a diventare volontari per un giorno…proprio come te! 

Divertiti quel giorno a scattarti una foto in farmacia e a pubblicarla. Ricordati di usare nei tuoi post e storie gli #fondazionefrancescarava #infarmaciaperibambini, tagga la Fondazione (IG @fondazione_rava, FB @fondazionefrancescarava)


3 – Fai circolare lo spot di lancio dell’iniziativa attraverso i tuoi canali social.


4 – Salva, stampa e appendi nella tua azienda l’immagine della campagna in formato A4, che trovi sotto.


5 – SCARICA QUI IL VADEMECUM con tutte le informazioni della Giornata

 


6 – SCARICA QUI L’INVENTARIO DEI PRODOTTI che dovrai raccogliere in farmacia quel giorno

Per informazioni: laura.battaglia@nph-italia.org, news@nph-italia.org, tel 02 54122917.

Natale 2015 per i bambini NPH: scegli già da ora i nostri doni e biglietti solidali, sfoglia i nostri cataloghi per aziende e privati

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E’ già ora di pensare al Natale! Fai per tempo i tuoi regali, scegli i doni solidali e biglietti per aziende e privati della Fondazione Francesca Rava-NPH Italia Onlus. Aiuterai così migliaia di bambini in grave difficoltà in Italia, in Haiti e nelle Case orfanotrofio N.P.H. in America Latina.

Sfoglia qui i nostri cataloghi doni e biglietti per aziende e privati

Dal 28 novembre al 23 dicembre, i volontari della Fondazione vi aspettano nello Spazio Fondazione di Viale Premuda 38/A a Milano, aperto tutti i giorni (lunedì-venerdì, 9-18 e sabato e domenica, 10-18), con un’esposizione dei prodotti in catalogo e con doni extra catalogo di vario genere.

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Un progetto di salvezza: avviata la formazione di chirurghi pediatrici haitiani all’Ospedale St. Damien in Haiti.

Un progetto impegnativo, in collaborazione con la Società Italiana di Chirurgia Pediatrica: la Fondazione Francesca Rava NPH italia Onlus vuole aumentare il numero di bambini operati/anno al Saint Damien e formare nuovi chirurghi pediatrici in Haiti. Su 11 milioni di abitanti la metà sono bambini ma esistono solo 3 chirurghi pediatrici, di questi 2 operano al Saint Damien. All’esterno operano solo in poche e costosissime cliniche private accessibili solo ai ricchi. La lista d’attesa al St. Damien è perciò molto lunga.

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Il Dr. Louisma, chirurgo pediatra haitiano e coordinatore del progetto, in aprile è stato a Milano all’Ospedale dei bambini Buzzi per uno stage formativo con la Dr.ssa Riccipetitoni, per osservare interventi complessi e modalità di organizzazione del lavoro e di sala operatoria da primo mondo.

Il Dr. Tomaselli, chirurgo pediatra per tanti anni all’Ospedale Niguarda di Milano, ora in pensione, ad agosto è stato in Haiti per proseguire la formazione del Dr. Louisma e operare insieme a lui 50 bambini.

LEGGI QUI L’ARTICOLO PUBBLICATO SU IL CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 25 OTTOBRE

“In questo Paese ogni giorno nulla è dato per scontato a cominciare dalla Vita”

Alice, 26 anni, ostetrica di Milano, è stata in Haiti in affiancamento al team del St Damien per 4 mesi. Rientrata in Italia racconta…

Alla fine di un’altra settimana d’intenso lavoro nel Pronto Soccorso ostetrico del St. Damien…dopo l’ennesima donna arrivata in condizioni critiche ma con il suo bimbo ancora attaccato alla vita, pensi che i bambini sono fatti per vivere e le mamme per lottare in questo Paese dove ogni giorno nulla è dato per scontato a cominciare dalla Vita.

Lavorare ad Haiti è molto difficile, soprattutto perché è una realtà completamente diversa e all’inizio fatichi a credere che le cose siano realmente così. Moltissime donne non sono seguite in gravidanza e arrivano solo quando hanno un problema.  Di frequente non si ricordano la data dell’ultima mestruazione regolare che serve per datare la gravidanza, non possiedono un esame del sangue o un’ecografia. E allora si comincia dall’inizio cercando di capire a che mese è arrivata la gravidanza, quali sono le condizioni del bimbo, di informare la donna e indirizzarla sul da farsi.

Spesso, inoltre, i casi più gravi arrivano verso la fine del turno… come oggi che è arrivata una donna in gravidanza avanzata, con anemia, una grave ipertensione e una sofferenza fetale in atto che richiedeva un trattamento d’urgenza. Dai primi esami fatti il medico decide per un taglio cesareo ma, data la condizione della donna, ha anche bisogno che ci sia del sangue disponibile. E allora parte la corsa per recuperare il sangue e questa è un’altra storia (..). I tempi sono lunghi perché per avere una sacca di sangue bisogna prima trovare qualcuno disposto a donarlo e quindi molto spesso ci vogliono giorni prima che i familiari siano in grado di tornare con il sangue.

Nel frattempo però, data l’urgenza, cerchiamo una soluzione alternativa e fortunatamente riusciamo a trovare del sangue compatibile nel nostro Laboratorio Analisi dove conserviamo le sacche che abbiamo richiesto preventivamente per alcune donne e che non sempre vengono utilizzate per le stesse. Questo è determinante per mandare la donna in Sala Operatoria per l’intervento. E per salvare la vita al suo piccolo.

È una delle storie a lieto fine, è una piccola soddisfazione in una quotidianità fatta di difficoltà e intenso lavoro.

Che la morte faccia parte della vita è un concetto che gli haitiani hanno ben presente, che accettano in quanto decisione di un volere superiore, di Dio. E’ una cosa che ho imparato subito dopo essere arrivata qui. E non è solo per la morte di una persona anziana, ma anche per quella dei bambini e dei piccoli non ancora nati. Per questo oggi è stata una bella giornata, una giornata piena di Vita.”

Alice

Haiti, un mese all’Hopital Saint Damien: la testimonianza del Dott. Benaglia, volontario della Fondazione

Il dott. Giorgio Benaglia, già volontario della Fondazione Francesca Rava sulle navi della Marina Militare nell’Operazione Mare Nostrum e il 20 novembre scorso per l’iniziativa In Farmacia per i Bambini, quest’estate ha trascorso un mese in affiancamento allo staff locale dell’ospedale pediatrico St Damien in Haiti. Ecco il suo racconto:

La mattina alle 7 la Messa di Padre Rick ti fa entrare subito in sintonia con lo spirito giusto per affrontare il lavoro della giornata che ti attende. Qui la morte e la vita sono presenti insieme e si tendono la mano. Piccole bare e grandi bare,  di cartone, sono allineate sul pavimento aperte, e coperte solo di teli colorati con immagini sante. I canti in creolo, o in inglese, o in italiano, e l’incenso creano una suggestione profonda. E le preghiere, dette in ginocchio sui loro poveri corpi avvolti di lenzuoli azzurri dall’officiante, sono rivolte al perdono di peccati forse mai commessi o già espiati attraverso le sofferenze patite.

L’Ospedale pediatrico Saint Damien rappresenta un’isola felice in un Paese da troppi anni martoriato da povertà e disgrazie, politiche e naturali. È una grande costruzione ben progettata (ha resistito al terremoto del 2010) e provvista di tutto quanto serve all’unico vero ospedale pediatrico del Paese. Vi si incontra un’umanità sofferente, ma che ha una grande dignità davanti al dolore e alla malattia: file lunghissime di madri e bambini in attesa di ogni età, donne gravide in attesa di ricovero o esami che in altro luogo non troverebbero adeguate risposte.

Partecipo all’attività quotidiana in vari reparti, contraddistinti ognuno da scudi colorati che rappresentano la frutta tropicale o giochi: servono per i molti analfabeti ad orientarsi, ma sono anche una nota gioiosa per le madri e i bimbi.

Nasce una bimba di sole 28 settimane, la situazione è molto critica: la madre ha un infezione con rottura prolungata delle acque da 60 ore. Con la dottoressa Lindsey ci prodighiamo per 40 minuti nella rianimazione cardiorespiratoria alternandoci, purtroppo la bimba non pare recuperare. Si decide a malincuore di sospendere, un’altra urgenza ci richiama altrove. Prima di lasciarla la battezzo con acqua e le do il nome Giorgia. Dopo venti minuti ritorniamo in sala parto, Giorgia solleva un braccino e pare chiamarci: è viva. Avvolta in una coperta, la lampada dell’isolette l’ha riscaldata, la portiamo in neonatologia, dove cercheremo di curarla. La sua voglia di vivere e il buon Dio le danno una chance, e in seguito ossigeno, aria compressa e infusione venosa via cateterizzazione ombelicale la fanno sopravvivere. Il catetere ombelicale usato è un sondino naso gastrico, i cateteri erano finiti, ma funziona lo stesso, qui in casi critici tutto serve e si ci ingegna!
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Negli ambulatori della Neonatologia ci sono molte mamme: c’è aria di famiglia un vociare felice in un caldo torrido, le attese sono lunghe ma nessuno si lamenta.

Ci sono bimbi che, come la piccola Giorgia, hanno sofferto tanto ma che ora tornano per controllo evolutivo. Chi dopo tre mesi,  chi dopo un anno, speriamo sia anche il suo futuro, abbiamo fatto il possibile!

La Sezione destinata alla cura dell’infezione Hiv è all’interno del complesso ospedaliero ma in un Padiglione a parte, esiste un programma specifico e ritagliato sulle condizioni del Paese con programmi terapeutici, di screening e di supporto sociale e alimentare che copre tutto il Paese. Uno specifico progetto con raccolta dati computerizzato permette di raccogliere dati e seguire nel tempo moltissimi pazienti. I casi acuti che necessitano cure urgenti sono ricoverati nei vari reparti insieme alle altre patologie. Un bimbo di 18 mesi, che pesa solo 6 kilogrammi con AIDS conclamato e tubercolosi, è gravissimo in braccio alla madre di 19 anni che è incinta all’ottavo mese! Ha una guancia gonfia con segni di colliquazione in atto mi pare un noma, una patologia che ho visto solo in Africa, pressoché sconosciuta anche qui. Ha anche diarrea e febbre da alcuni giorni. Sono arrivate 60 fiale di antibiotico col chirurgo infantile dall’Italia, comprate per altro paziente purtroppo deceduto: le destiniamo a lui con la speranza che possano servire, poichè altri antibiotici si sono rivelati inefficaci. Lo trasferiamo al reparto acuti critici, dove si provvede ad intervento intensivo.

Lo rivedo dopo 48 ore ha gli occhi più vivaci riesce a prendere un po’ di latte, la febbre è calata. Speriamo ancora per lui.

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Il costo per mantenere tale efficienza è enorme, e quando si esce fuori da questa isola felice e si percorrono le strade di Port au Prince o tutto il Paese ci si rende conto della vera realtà. Non si può girare da soli se non accompagnati sempre, e certi distretti sono off limits sempre. Venti giorni fa hanno ucciso il padre di un ginecologo mentre usciva da una banca. Esistono ancora tabù e superstizioni, a volte i malati vengono presi dall’ospedale e portati via per fare cure alternative: per lo più riti voodoo, che non lasciano però che morte e disperazione.
La vita e la morte si rincorrono tra queste mura col vento caldo che soffia sempre, tra le fronde del fico beniamino, il mango e il frangipane. I medici e i resident  fanno del loro meglio, gli aiuti internazionali di ogni dove sostengono il loro lavoro e il loro impegno: senza questi in poco tempo tutto svanirebbe.

Jacqueline Gautier la Direttrice è instancabile punto di riferimento e tiene i contatti col mondo scientifico e coordina lo staff medico.

Padre Rick è il motore e l’anima di tutto. La sua Messa al mattino che ci ricorda il filo che unisce la vita e la morte qui ad Haiti da il senso a quello che viene fatto e deve continuare.”

Giorgio

IL 5×1000 ALLA FONDAZIONE FRANCESCA RAVA PER L’OSPEDALE SAINT DAMIEN IN HAITI. C.F. 97264070158 

NPH_5x1000_banner_600x250Fino al 30 settembre puoi ancora portare concreto aiuto a tanti bambini con necessità di cure urgenti: basta una firma sulla dichiarazione dei redditi, indicando il codice fiscale della Fondazione 97264070158, (riquadro “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale) per salvare migliaia di piccoli pazienti all’Ospedale NPH Saint Damien, unico pediatrico in Haiti, dove 1 bambino su 3 muore prima dei 5 anni per malnutrizione e malattie curabili.
Clicca qui per inviare ad amici e parenti una cartolina-memo via email, aiutaci a passareparola! Grazie di cuore a tutti voi.

19 ottobre 2015, Ramon Vargas in concerto a Torino per i bambini disabili di Haiti e Messico. Sul palco con il tenore anche i grandissimi Barbara Frittoli, Ferruccio Furlanetto e George Petean.

Ramon Vargas, tenore tra i più apprezzati al mondo, si esibirà il 19 ottobre al Teatro Regio di Torino in un concerto straordinario a favore della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus e del Fondo Memorial Eduardo Vargas, in aiuto ai bambini disabili di Haiti e Messico.

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Il programma prevede un recital con le più note arie operistiche e la partecipazione dei grandissimi Barbara Frittoli, soprano, Ferruccio Furlanetto, basso e George Petean, baritono, amici del grande tenore animati dalla stessa volontà di mettere a disposizione il proprio talento per i bambini più indifesi.

La serata fa parte di una tournée internazionale che ha visto Vargas esibirsi a maggio, presso l’Ambasciata Italiana a  Vienna e che lo vedrà salire nuovamente sul palco a Febbraio 2016 a Città del Messico, suo paese natale.

Il concerto ha il Patrocinio della Città di Torino che è stata particolarmente solidale in occasione del terribile terremoto che nel 2010 colpì Haiti, paese in emergenza quotidiana ove la Fondazione Francesca Rava-N.P.H. Italia Onlus opera da 28 anni portando cure mediche, istruzione, accoglienza a migliaia di bambini.

Grazie al contributo di Intesa San Paolo e di Rolex, il 100% del ricavato del concerto sarà devoluto alla Fondazione Francesca Rava per i due 2 centri di riabilitazione in cui ogni anno dà fisioterapia, istruzione e assistenza qualificata a migliaia di bambini in Haiti e al Fondo Memorial Eduardo Vargas, nato in memoria del figlio del grande tenore, per i bambini disabili del Messico.

DONAZIONE MINIMA: da €20 a €70, ridotto per under 30 e over 65 anni.

La Fondazione Francesca Rava è Onlus, la donazione è deducibile.

INFO E PRENOTAZIONI: 02.5412 2917, eventi@nph-italia.org

Guarda le foto del concerto del 21 maggio a Vienna presso l’Ambasciata d’Italia, Special Guest Il Volo, clicca qui.

Si è svolto nei giorni scorsi in Haiti un corso di formazione per ginecologi e ostetriche del St. Damien tenuto dal Prof. Ferrazzi.

Il Prof. Ferrazzi, primario all’Ospedale Buzzi di Milano e clinical advisor per l’Ospedale St Damien in Haiti, dal 28 giugno al 5 luglio è stato in Haiti per tenere un corso di formazione rivolto ai ginecologi e alle ostetriche del St Damien sul parto vaginale operativo e l’utilizzo delle ventose. Ad affiancarlo il Dott. Paganelli, ginecologo del Buzzi.
Il corso è stato pensato dalla Fondazione e dal Prof. Ferrazzi, nostro volontario storico che è già stato in Haiti per monitorare i progetti del St. Damien una decina di volte, per permettere allo staff locale dell’Ospedale di imparare ad utilizzare lo strumento delle ventose nei parti più difficili senza dover ricorrere al taglio cesareo e ha avuto un’ottimo riscontro da parte del personale.
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 Alla teoria è seguita poi una sattimana di pratica supervisionata dal Dr. Claudio Brambilla, ginecologo dell’Ospedale Buzzi.
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Da Haiti a Rimini! Stage formativo in un’azienda italiana per 3 ragazzi di Francisville specializzandi in sartoria

Lunedì 15 giugno sono arrivati in Italia per uno stage formativo, 3 ragazzi haitiani che lavorano nella sartoria di Francisville, la città dei mestieri. Wellesley, Marie Nicole e Jean Marie, seguiranno lo stage di taglio, cucito e sartoria presso l’azienda Mr & MRS Italy di Rimini, che li ha invitati e ha messo a disposizione staff e know how per permettere ai ragazzi di imparare.

Ad accompagnare e seguire il gruppo c’è Silvia, che è stata in Haiti sei mesi come volontaria affiancando lo staff dell’Ospedale pediatrico NPH St. Damien: “Il primo giorno abbiamo conosciuto tutto lo staff di Mr & MRS Italy. Abbiamo poi visitato l’azienda e Wellesley, Marie Nicole e Jean Marie si sono subito scatenati in mille domande e curiosità che hanno innescato un’utilissima condivisione di esperienze e idee tra la “sartoria italiana” e la “sartoria haitiana”.

La giornata lavorativa dei ragazzi inizia alle 9; dalle 13 alle 14 fanno pausa pranzo in sede con lo staff e poi si prosegue fino alle 18.
I ragazzi hanno discusso con i loro tutor il programma ideato per lo stage e insieme hanno deciso di adattarlo alle loro competenze e curiosità; a conclusione di questa discussione, si è pensato, inoltre, di aumentare le ore di stile e confezionamento.
I tre hanno anche portato da Haiti dei vestiti fatti da loro e nei prossimi giorni li indosseranno per mostrarli in azienda.

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Il gruppo ha fatto visita alla Soc. Coop.TEXTYLE SERVICE di Reggio Emilia, per il controllo qualità dei tessuti. I ragazzi son felicissimi e continuano a dimostrare forte interesse.
La giornata si è poi conclusa con una lezione riguardante i tessuti, dove si sono sbizzarriti nel guardare/toccare/indossare abiti di ogni tipo.
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3° giorno

I ragazzi hanno passato il terzo giorno a lavorare insieme alla modellista di Mr & MRS Italy.
Per capire il livello di abilità dei ragazzi e il loro modo di lavorare, la modellista li ha messi subito al lavoro per cucire dei vestiti che poi riporteranno come ricordo ad Haiti.
Lo staff è rimasto molto colpito dal loro livello, soprattutto dalla competenza dell’insegnante Jean Marie.
Domani finiranno i vestiti e li discuteranno con lo staff Mr & MRS Italy.IMG-20150618-WA0042 (450 x 600)IMG-20150618-WA0043 (450 x 600)

La popstar Beyoncè in visita all’Ospedale pediatrico NPH St. Damien in Haiti

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Dopo oltre cinque anni dal devastante terremoto che ha investito Haiti,i bambini in questo paese rimangono a rischio. Secondo la World Bank, il tasso di mortalità dei bambini al di sotto dei 5 anni già nel 2010, anno del terremoto, era estremamente elevato, con 174 morti per ogni 1000 bambini nati vivi. Da allora il numero è andato, se pur lentamente riducendosi ai livelli precedenti il terremoto. Nel 2011 il tasso era sceso a 77 e nel 2013, ultimo anno registrato, era pari a 73 ogni 1000 bambini nati vivi.

Per sapere di più riguardo a quanto il paese abbia sofferto dal disastro, Beyoncè ha deciso di intraprendere un viaggio umanitario con destinazione Haiti. Una volta lì, la famosa cantante internazionale, autrice e attrice, si è recata all’ospedale St. Damien a Tabarre, per lavorare all’abolizione del tasso di mortalità infantile. Fondato da NPH, lo scopo iniziale della struttura era essere una casa per i bambini senza famiglia, cambiando poi la sua mission.

La Direttrice dell’ospedale, la Dott.ssa Jacqueline Gautier ha affermato che la polmonite, una malattia infettiva curabile, è una tra le prime cause di morte tra i bambini in Haiti: “Molti genitori non hanno le possibilità economiche per portarei figli in ospedale, pagare le loro cure antibiotiche. Questo vuol dire che molti bambini rischiano la morte.”

Ogni giorno si presentano alle porte dell’ospedale circa 150 bambini per i trattamenti medici. Ma l’ospedale non ha la capienza per trattare tutti quanti: “E’ doloroso mandare via i bambini ma molte volte non abbiamo altra scelta” afferma la Dott.ssa Gautier.

AIUTACI! Dona ora: www.nph-italia.org

“Haiti ti entra nel cuore e quando te ne vai ci lasci un pezzo di te”

La testimonianza di Donatella, giornalista, al rientro in Italia:

Quando l’aereo ha lasciato Port au Prince alla volta di Miami mi sono detta “Adesso devo prendere l’agenda e vedere quando posso tornare”. Perchè Haiti ti entra nel cuore e quando te ne vai ci lasci un pezzo di te.

Era tanto che volevo fare questo viaggio, poi quando ho cominciato a riprendermi dopo la mia malattia, contro il parere di molti, ho deciso: vado!

Non so quanto io sia riuscita a dare a tutti quei bambini che ho accarezzato, ascoltato, preso in braccio, imboccato ,fatto addormentare sulla mia spalla, o ai quali ho rivolto solamente un sorriso, ma so per certo quanto questi bambini abbiano dato a me.

Guardo e riguardo le foto, il video e rivivo l’emozione della prima volta che sono entrata all’Ospedale pediatrico Saint Damien, una struttura che colpisce per l’efficienza, la pulizia ma soprattutto per la speranza che riesce a infondere. Certo, i piccoli pazienti che sono ricoverati soffrono ma hai la certezza che sono nel posto migliore possibile. Perché il personale e i tanti volontari che in ogni modo si prodigano per alleviare i tanti problemi sono lì, per loro.

Una sensazione questa che ho avvertito in modo particolare quando sono entrata nella stanza dei pesci .Qui vivono  i bambini colpiti da malattie molto gravi. E anche quelli abbandonati in attesa che possano essere trasferiti alla Baby House. E’ lì che ho conosciuto Gerico, che gli occhi non li ha più, ma che percepisce il contatto fisico se fai come ti insegnano i volontari.

Oppure Bensinà, un cucciolo di 13 mesi della quale mi sono innamorata. Sembrava che aspettasse solo che qualcuno la tirasse su dal suo lettino, la prendesse in braccio e la portasse fuori all’aria aperta. Poi sorridendo si è addormentata sulla mia spalla con la manina che stringeva la mia maglietta. Quando ci ripenso, e succede spesso, ancora mi vengono le lacrime.

Perchè questi bambini aspettano solo che qualcuno gli dedichi un po’ di tempo, di affetto e poi, come per incanto, smettono di piangere o di lamentarsi sommessamente.

E poi che dire di quando ho conosciuto i nostri, perchè uno di loro è stato adottato da un gruppo di amici, bambini adottati a distanza? Il piccolo Tony alla Baby House e Raphael Jean che vive nell’orfanotrofio di Kenskoff, un luogo bellissimo a 1500 metri di altitudine?

Alla Baby House era in corso una festa e i nostri palloncini colorati, i piccoli doni, hanno reso il pomeriggio allegro e divertente. Abbiamo giocato, cantato, ballato. Che meraviglia sentirsi prendere per mano da quelle manine che non vorrebbero lasciarti più e ti portano in giro e ti mostrano il loro piccolo mondo.

Su Raphael Jean racconterò un piccolo episodio, sembra incredibile, ma Emanuela, responsabile dei progetti sanitari della Fondazione, ne è testimone. Quando siamo arrivati a Kenscoff che ospita altri bambini orfani o abbandonati ho subito chiesto dove potevo trovare Raphael Jean e così ho mostrato ad un bambino che poteva avere la sua età la scheda con il nome e la foto un po’ sbiadita perchè fotocopiata. So che è difficile da credere ma…era lui.

Sul Foyer Saint Louis, la struttura che ospita i ragazzi più grandi posso dire quanto sia stata colpita dall’educazione, dal rispetto di questi adolescenti così desiderosi di mostrare i loro libri, i compiti svolti,o quegli armadi dove in perfetto ordine conservano le loro poche cose.

E che gioia la Domenica delle Palme vedere le piccole signorinette cantare indossando quegli orecchini, quelle borsette, quei fermacapelli che i nostri figli avevano da anni messo da parte…

Deus ex macchina di tutto ciò, un uomo che finalmente sono riuscita a conoscere Padre Rick. Quando gli ho chiesto: ‘ma come riesce a fare tutto questo? la sua risposta e’ stata: ‘perché bisogna amare quello che si fa’.

Dalla sua voce, dai suoi gesti, dalla messa che celebra ogni mattina alle sette che poi è sempre un funerale di bambini, emana una forza e una serenità che sembra lenire ogni pena.

Un grazie ai miei compagni di avventura che hanno reso queste giornate così intense e grazie a tutti quelli che ho incontrato, anche per un attimo. Mi hanno fatto capire che il mondo dopotutto può essere molto meno peggio  di quello che a volte ci appare.

E grazie alla Fondazione Francesca Rava che ha a cuore il destino di un paese dove tanto, ma veramente tanto è stato fatto, ma tanto c’è ancora da fare. E questo è un invito per tutti.

Donatella

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“Il sole non tramonta mai, cambia solo orizzonte”: da Haiti il pensiero di Pasqua di Padre Rick

Cari Amici,

sono appena sceso dal tetto dell’ospedale pediatrico St Damien. Stavo lassù con piccolo coniglio morente tra le mani e la mia Bibbia. Il coniglietto, abbandonato dalla mamma, era molto disidratato e grazie ad un volontario ho seguito una veloce lezione su come salvarlo da uno shock. Ho provato di tutto, ma invano. Così sono salito con lui sul tetto in attesa della sua prossima fine (n.d.r., il coniglio nella tradizione americana è uno dei simboli della Pasqua).

Molto tempo fa avevo letto in una rivista dedicata alla natura, di una persona che facendo snorkeling era stata sorpresa da un incontro ravvicinato con un delfino. Un incrocio di sguardi e l’autore sentì che l’occhio infinito di Dio lo stava guardando attraverso questa meravigliosa creatura.

Qualcosa di simile mi è successo con il coniglietto. Durante il mio tentativo di salvataggio, i nostri sguardi si sono incrociati e ho sentito che tutto il creato mi stava guardando attraverso gli occhi del coniglietto morente. Non mi sembrava giusto lasciarlo morire solo; più naturale tenerlo con me fino alla fine, mentre leggevo la Bibbia e guardavo il sole tramontare. Il simbolo della primavera, morente, tra le mani di un prete che invecchia.

Dai piani di sotto ho sentito lo straziante lamento di una mamma. La veglia sulla figlia morente era appena terminata.

Il tramonto, gli ultimi respiri della piccola creatura nella mia mano e la terribile perdita subita da questa madre sono accaduti  allo stesso tempo. Sono sceso per dare alla madre il conforto inutile delle mie parole e per chiudere gli occhi di sua figlia.

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Padre Rick Frechette _  Ph. Giles Ashford

Se l’Avvento e il Natale hanno una tendenza naturale a portarci verso la gioia, la Quaresima e la Settimana Santa portano il nostro sguardo verso il dolore. Durante tutte le liturgie della Quaresima, non possiamo non domandarci se la Resurrezione sia possibile e cosa potrebbe realmente significare.
La Resurrezione di Cristo è stata rappresentata come il levar del sole. Per secoli le Chiese cattoliche furono costruite con l’altare volto ad est. Eppure la gioia pasquale non fa miracoli, cambiando e sanando la vita in un istante, in modo da non avere più bisogno di questo ospedale, della nostra casa per bambini orfani o in disperato bisogno, del nostro centro di riabilitazione per aiutare i bambini disabili a superare incredibili svantaggi fisici e mentali.
L’immagine della Resurrezione è l’immagine del sole che si sforza di spuntare: il sole che manda raggi sparsi attraverso le pesanti nuvole di una mattinata di temporale, o che illumina il pallido cielo invernale che minaccia neve, il sole che cerca di spuntare rappresenta un mondo che si sforza di risollevarsi.

È facile vedere la luce nei bambini che arrivano nelle nostre Case NPH dopo rovine e disagi, che mostrano tanta forza quando si sforzano di resistere. È facile vederla nei bambini assistiti nei centri di riabilitazione dal nostro staff, che condivide con loro apprensioni e incoraggiamento, pazienza e speranza: i primi passi dopo che le gambe sono state colpite dalla malattia o da una tragedia.

È facile vedere la luce del sole che filtra, nei bambini del nostro ospedale che lottano per respirare, per vivere, nelle mamme che lottano al loro fianco in questa battaglia. La vita che, nonostante tutto, si sforza pienamente e sempre. Questo è un grande motivo di gioia.
Anche quando ci sentiamo tristi,  vuoti e inutili, siamo proprio come il sole che cerca di brillare se viviamo il significato più profondo della fede: siamo pienamente vivi quando diamo noi stessi perché altri possano vivere.
Il sole, in realtà, non tramonta mai. Cambia solo orizzonte.106

Ringraziamo insieme Dio per la luce della fede, il potere della speranza, la gioia dell’amore.

Cerchiamo di essere capaci di vedere, ciascuno negli occhi degli altri e di tutte le creature, almeno una volta, lo splendore dell’eternità. “

Padre Rick, medico, direttore da 28 anni di NPH in Haiti.

AIUTACI!

Con 10 € doni un mese di ossigeno ad un bambino assistito nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Saint Damien.

Con 15 € doni una visita medica neonatale.

Con 450 € doni un intervento chirurgico.