Silvia, 26 anni, ostetrica volontaria di Pordenone, è tornata in Haiti per dare seguito al suo progetto di formazione e affiancamento del personale sanitario dell’Ospedale pediatrico St Damien.
“Odio la sala parto ad Haiti perché è caos ovunque.
Amo la sala parto ad Haiti perché è pace tra la gente.
Odio la sala parto ad Haiti perché è urla, dolore, sofferenza.
Amo la sala parto ad Haiti perché è coraggio, fede, lotta.
Odio la sala parto ad Haiti perché le donne soffrono in silenzio quando il loro bimbo muore.
Amo la sala parto ad Haiti perché le donne pregano e ringraziano di essere vive e di abbracciare la loro preziosa creatura.
Odio la sala parto ad Haiti perché quando una donna esce, col bimbo in grembo, non so se andrà in una casa o in uno slum di lamiere arrugginite.
Amo la sala parto ad Haiti perché quando una donna esce, col bimbo in grembo, la posso guardare con la gioia di sapere che quella donna ha ricevuto una buona assistenza e che ora sta bene.
Odio la sala parto ad Haiti perché non c’è abbastanza spazio e privacy, si partorisce in più donne in una stanza e non c’è alternativa.
Amo la sala parto ad Haiti perché le donne partoriscono insieme e insieme si incoraggiano e si aiutano, senza pudore, così, chiamandosi “sorella”.
Odio la sala parto ad Haiti perché è caos, è tutto, è vita e morte, è rischio, a volte è paura.
Amo la sala parto ad Haiti perché è senso di comunità, è donne, è mamma e figlia, è sofferenza, è coraggio, è lotta per la vita, sempre insieme.”
Silvia