Sandra, apprendista chirurgo haitiana, in questi giorni di luglio è arrivata a Milano per seguire un percorso di formazione all’Ospedale Buzzi e al Trauma Center dell’Ospedale Niguarda.
Al suo fianco la Dott.ssa Maria Grazia Andriani e il Dott. Vincenzo Tomaselli, entrambi stati in Haiti per l’avvio del progetto di chirurgia pediatrica all’Ospedale pediatrico Saint Damien.
Dal 2015, chirurghi volontari italiani stanno operando centinaia di bambini e stanno formando nuovi chirurghi pediatrici haitiani per salvare tante piccole vite.
In Haiti mancano strade, case, acquedotti, corrente elettrica. Ogni ora 2 bambini muoiono per malnutrizione e malattie curabili. Ci sono solo 3 chirurghi pediatrici su oltre 10 milioni di abitanti e due di questi già operano all’ospedale Saint Damien, dove grazie alle donazioni italiane sono aperte, da ancora prima del terremoto, le uniche due sale operatorie pediatriche del paese. All’esterno esistono cliniche private, dove il costo di interventi salvavita è inaccessibile alla maggioranza delle famiglie. Una semplice ernia, pur essendo una patologia curabile, se trascurata può condannare un bambino a immobilità, sofferenze, disabilità e in un paese cosi difficile anche il decesso.
La Fondazione ha stretto una partnership triennale con la Società Italiana di Chirurgia Pediatrica (SICP), per la presenza in Haiti a rotazione di chirurghi italiani volontari. Obiettivo del progetto, incrementare il numero di bambini operati all’anno, triplicandolo, formare personale medico e infermieristico di sala operatoria e giovani specializzandi in Chirurgia dell’Università, per creare una nuova classe chirurghi pediatrici, in grado di rispondere alle pressanti urgenze del paese e di formare a loro volta nuovi professionisti.