Diamoci una mano, prendendoci per mano: da Haiti le testimonianze di Catherine, Chiara, Federica e Susanna.

Nei giorni scorsi è giunto ad Haiti il gruppo di volontari italiani che, accompagnati da Catherine, responsabile dell’Ufficio Padrini e Michelangelo, l’ingegnere che segue i progetti in corso, ha deciso quest’estate di prendere parte al campus di lavoro organizzato dalla Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus.

I campus di lavoro o volontariato fanno parte del nuovo progetto della Fondazione Francesca Rava “Diamoci una mano, prendendoci per mano“, un programma che vuole venire incontro a tutte le persone che desiderano svolgere un’attività di volontariato di breve periodo dando una mano ai migliaia di bambini accolti presso le case N.P.H.

Ecco la testimonianza di Catherine e di Michelangelo:

Finalmente siamo tutti arrivati a Tabarre! L’aereo di Marco e Paola aveva più di un’ora di ritardo perciò li abbiamo aspettati in aeroporto per andare poi tutti insieme a Villa Francesca; era troppo tardi per andare a Cité Soleil, perciò abbiamo accompagnato il gruppo dei volontari direttamente al Foyer St Louis dove abbiamo incontrato i nostri bambini! In questi giorni alcuni di loro sono rientarti nelle “loro famiglie” per le vacanze perciò ci sono solo una cinquantina di bambini. Lucknic, Patrisky e Valery, tre dei 15 bambini che lo scorso anno sono stati in Italia per una navigazione riabilitativa e terapeutica sulla Nave Italia, si sono precipitati da noi, regalandoci tenerissimi e commoventi baci e abbracci.

Philippe, un ex pequeño, assistente al Foyer S. Louis ci ha illustrato i vari laboratori che il team di Fwal (Father Wasson Angels of Light) ha organizzato per intrattenere i bambini durante il periodo di interruzione della scuola per le vacanze estive: corsi di cucito, corsi per creare portachiavi (legno dipinto), corsi di danza folkloristica, inglese, spagnolo, pittura (svolto con un artista haitiano e con Paola e Marco), cosmetologia, latino, musica, braccuialetti, sottopentole, makramé (uncinetto), teatro (con Chiara, Susanna e Federica, vedi sotto la loro testimonianza), sport (calcio, basket, pallavolo con il team del Csi e Giovanni).

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Alcuni quadri realizzati dai bambini durante il laboratorio di pittura.

Il laboratorio di teatro è iniziato con grande successo e oggi abbiamo avuto le ultime tre adesioni. L’unico problema è riuscire a comunicare con i bambini più piccoli che parlano solo il creolo e in questo ci aiuta moltissimo l’interprete, a sua a volta un ex pequeno. Tutto ciò che viene fabbricato dai bambini (portachiavi, dipinti, braceletti ecc) verrà esposto alla fine del campus e venduto! I primi oggetti sono bellissimi, sono dei veri e propri piccoli artisti!

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I bracciali e i portachiavi di legno realizzati dai bambini durante i laboratori.

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La classe di tamburi del FWAL.

Dal Foyer ci siamo poi spostati alla Baby House, dove i bimbi erano già pronti per andare a letto; ovviamente quando ci hanno visti ci sono corsi incontro per giocare e farsi coccolare. I più piccoli, Leon, Franchise, Juvens ci hanno regalato momenti di tenerezza infinita, tutti i volontari sono rimasti molto colpiti dai sorrisi e dall’affetto dei bambini. Le bambine più grandicelle e più brave erano già tutte a letto.

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La visita ai piccoli della Baby House

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A conclusione di giornata siamo rientrati a Villa Francesca, dove abbiamo cenato tutti insieme. La serata è stata breve, eravamo tutti stanchissimi e provati dal grande caldo.

Domani mattina alle 7 ci aspetta la messa con Padre Rick, poi ci dirigeremo all’Ospedale Saint Damien dove ci sta attendendo la Dott.ssa Gauthier, Direttore sanitario dell’ospedale. La tappa successiva sarà Cité Soleil per visitare il progetto Fors Lakay e vedere il progress delle nuove casette.

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Simona a Cité Soleil.

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Paola a Cité Soleil.

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Giovanni a Cité Soleil

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Marco a Cité Soleil

Ieri ho avuto occasione di parlare con Pierre Richard, un ex pequeno che si è laureato da poco in medicina e che ora sta svolgendo uno stage in un ospedale.

Pierre è stato incaricato di raccogliere fondi e trovare borse di studio per gli universitari; questa progetto gli sta molto a cuore (anche a Roseline).

Sono tanti i nostri ragazzi che hanno conseguito la maturità e che hanno le capacità, la voglia e la determinazione di proseguire gli studi all’università, ma che per mancanza di fondi non possono farlo. Loro rappresentano il futuro immediato di questa grande famiglia e dobbiamo assolutamente aiutarli! Bisogna lavorare insieme sul progetto.

Catherine e Michelangelo

Di seguito la testimonianza di Chiara, Federica e Susanna, tre studentesse universitarie giunte ad Haiti il 27 luglio scorso per curare un laboratorio teatrale con i bambini del Foyer Saint Louis, che accoglie 140 bambini dai 6 anni in su.

“La nostra prima intensa settimana haitiana è passata velocemente, oscillando tra il disorientamento iniziale e la voglia di entrare fin da subito nel vivo del nostro progetto.

In questi primi giorni abbiamo avuto modo di scoprire le diverse realtà di Kenscoff, Foyer St. Louis, St. Anne e l’ospedale St. Damien, imparando a poco a poco a instaurare un contatto con bambini di ogni età e condizione. Abbiamo inoltre avuto l’opportunità di visitare, nel giorno di carnevale, il centro della capitale camminando tra macerie, miseria e gente allegra con voglia di festeggiare.

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CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO USCITO SU IL CORRIERE DELLA SERA IL 31 LUGLIO SCORSO.

La nostra esplorazione si è estesa anche all’incontro con altri volontari residenti a Villa Francesca; nella condivisione non solo degli spazi ma anche delle proprie storie personali, si è venuta a creare un’atmosfera positiva e stimolante, capace di alleggerire le calde serate haitiane.

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Le giornate sono trascorse tra i giochi alla Baby House, le visite alla stanza dei bambini abbandonati e ai ragazzi del reparto oncologico; l’avvio del nostro progetto teatrale (compreso tra le attività mattutine del summer camp del Fwal) è stato invece lento e difficoltoso a causa di qualche incomprensione e qualche intoppo organizzativo da parte dei responsabili dei corsi estivi. Tuttavia il gruppo assegnatoci, costituito da sedici bambini di età compresa tra i sette e i quindici anni, si è rivelato entusiasta e propositivo, nonostante la grande timidezza iniziale. La scelta di rappresentare scenicamente la storia di Pinocchio (da noi riadattata per adeguarla al contesto in cui ci troviamo) è stata accolta positivamente e con grande partecipazione: ogni bambino ha scelto il proprio personaggio, disegnandone i costumi e caratterizzandolo dal punto di vista sia fisico che vocale. La difficoltà principale da noi incontrata è tuttora la comunicazione con i componenti più piccoli del gruppo, che parlano solamente creolo e non comprendono bene il francese. Per fortuna siamo state affiancate da un ragazzo del Don Bosco (Casa NPH che accoglie i ragazzi che hanno terminato il ciclo di studi primario e che vogliono continuare a studiare) che ci aiuta, non solo con la lingua, ma anche  a mantenere l’attenzione dei bambini.

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Possiamo quindi dire che in questa prima settimana abbiamo gettato le basi per il lavoro futuro e che siamo perciò ottimiste nei confronti di tutte le attività che organizzeremo.

 Chiara, Federica e Susanna